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La calata delle borseggiatrici a Venezia: sono tante, sono ovunque

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A Venezia sono calate in forza le borseggiatrici. Sono tante, chi ha l’occhio abituato a riconoscerle le vede praticamente ad ogni angolo della città. Sono ovunque, vengono segnalate a Rialto, San Bartolomeo, San Marco, Santa Maria del Giglio, Accademia… l’elenco è infinito.

E sono anche fortunate, in generale. Già le leggi permettono oggettivamente poco, poi accade come ieri che una ragazzina rom, che ha tentato di aprire tre borse di turiste consecutive ed è stata bloccata dall’ultima, una signora americana, è stata lasciata andare. E’ successo infatti che la gente presente è intervenuta in sua difesa per la sua giovane età e per l’aria spaventata che aveva.

Sono tantissime, sono giovanissime di norma e se sono appena più grandi si dichiarano in stato di gravidanza. Recentemente il loro esercito è stato integrato anche da presenze maschili. Ve ne sono di giovanissimi ma anche di adulti. Evidentemente il “lavoro” è tanto e i manolesta devono “coprire” più territorio.

A volte il borseggio a Venezia manda una famiglia letteralmente in disperazione, questo mentre loro sono sempre più abili a confondersi in mezzo ai gruppi di turisti. Ma colpiscono anche famiglie singole, quasi sempre distratte dal fatto di camminare a Venezia.

Ma anche i mezzi di trasporto affollati sono il loro ambiente naturale.
Scrive oggi (giovedì) Monica su Facebook: “Attenzione smarrito o sottratto portafoglio nero da uomo tra le 12 e le 12 e 30 di oggi tra Tronchetto e vaporetto linea 2 da tronchetto a Zitelle. Se qualche anima buona dovesse trovarlo…”, per la serie: magari almeno recuperare i documenti.
Risponde Ornella: “E’ pieno di borseggiatori a Tronchetto…”.

Gli appelli a fare attenzione si moltiplicano ma il numero di questi ladri aumenta sempre di più con gli anni, in modo direttamente proporzionale al numero dei turisti che continua a crescere. Ma attenzione: non sono solo i turisti gli obiettivi.

Madre e figlia veneziane, appena salite sul treno fermo a Venezia Santa Lucia per andare all’ospedale di Verona Borgo Trento per un intervento chirurgico, hanno bloccato due ragazzine rom già con le mani dentro le rispettive borsette. La reazione?

Mentre la più piccola si è messa a correre dileguandosi in un secondo, la più “grande”, al massimo di 18-20 anni, non si è mossa dicendo subito con aria di sfida: “Sono incinta e te lo sto dicendo subito. Queste qui sopra sono telecamere. Io adesso vado in ospedale a fare tutte le visite, se mi tocchi io ti denuncio e tu mi paghi tutti i danni”.

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6 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Qui non si tratta di poltronieri ma di un Ministro tecnico la signora Giudice che é un magistrato che ha sbagliato a emanare un provvedimento disastroso che garantisce solo i ladri e non prevede delle pene alternative e nemmeno le espulsioni di criminali. Le ladre non si possono nascondere dietro i bambini, loro sono responsabili dei loro figli e quindi bisogna mandarli in carcere.

  2. Cosa devo dire? Ormai l’Italia è terra di conquista. Qui si può fare di tutto senza rischiare niente e loro lo sanno. Sempre quelli (sempre gli stessi) che dicono che l’importante è integrare. Sono difesi, protetti, coccolati….Cosa devo dire? Hanno ragione loro…

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