L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona ha accolto tra le proprie fila una prima tranche di 78 nuovi iscritti per effetto del Dpcm “Cura Italia”, che ha reso la laurea in Medicina e chirurgia definitivamente abilitante all’esercizio della professione di medico chirurgo senza esame di Stato.
“L’Italia si allinea agli altri Paesi europei” ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Medici di Verona, Carlo Rugiu. Infatti il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 marzo 2020 ha dato una spallata al vecchio sistema di abilitazione che prevedeva il superamento dell’esame di Stato.
D’ora in avanti, anche quando l’emergenza Covid-19 sarà passata, per essere abilitati basteranno il titolo accademico e la conclusione positiva del tirocinio formativo di tre mesi.
“I giovani colleghi, usciti da un corso di studi della durata di sei anni – ha spiegato Rugiu -, sono pronti per essere immessi nel mondo del lavoro senza dover aspettare dei mesi (fino a sei, dopo la laurea) per poter sostenere l’esame di Stato. Una situazione che torna utile in questo momento di carenza di personale sanitario”.
Il dottor Rugiu ha precisato che i neolaureati “non verranno impiegati in prima linea, ma saranno destinati a contesti più tranquilli, come la loro preparazione e giovane età richiede. Per esempio in sostituzione dei medici di famiglia in isolamento fiduciario. Ciò permetterà, però, di “liberare” camici bianchi più anziani e già specialisti da impiegare laddove l’emergenza sanitaria lo richiede”.