Venerdì 3 marzo alle 9.30 alle 13.00 nella Biblioteca Nazionale Marciana, la Sede italiana del
Consiglio d’Europa e il Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera del Veneto in collaborazione
con la Biblioteca Nazionale Marciana hanno organizzato il convegno “Vecchi e nuovi progetti per l’Ospedale al Mare e per lo sviluppo sostenibile di Venezia”. Quale sarà il destino dell’Ospedale al Mare e di questo quartiere di Venezia? Quale tipo di progetto
e di tutela potrà conservare “la città nel sole” con il suo patrimonio artistico e ambientale per la
comunità lidense e veneziana oggi e per le future generazioni?
L’ambasciatore Umberto Vattani, presidente di Venice International University ha coordinato gli
interventi di Luisella Pavan-Woolfe, ambasciatrice del Consiglio d’Europa, Annalisa Rossi
Soprintendente Archivistica del Veneto, Emanuela Vassallo, presidente di Italia Nostra di Venezia,
Nelli-Elena Vanzan Marchini, presidente del Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospedaliera del
Veneto, Emanuele Meleleo comandante dei Carabinieri del Nucleo di Tutela del patrimonio, Andrea
Grigoletto, CISO Veneto, Leonardo Filesi, docente di Botanica ambientale e applicata,
IUAV, Federico Antinori, LIPU. L’Ambasciatore Umberto Vattani già segretario generale del Ministero degli Affari Esteri per due volte, unico nella storia della Repubblica italiana è arrivato accompagnato dal Vicepresidente dell’Unione dei Consoli onorari in Italia, il veneziano Mattia Carlin.
Nel 1868 si concretizzò il progetto filantropico di creare un Ospizio Marino Veneto al Lido di Venezia
per la cura dei bambini poveri affetti da “scrofola” (tubercolosi ossea) con i bagni di mare. Negli anni seguenti prese forma una struttura in muratura in zona Quattro Fontane. Nel 1921 la struttura si
spostò alla Favorita su un ampio appezzamento sulla spiaggia. Sorse così una città nel sole su
progetto di Antonio Spandri (con chiesa e teatro liberty) che si ispirò alle villes d’eau europee.
L’Ospizio Marino prolungò la sua attività per tutto l’anno e per tutte le età della vita. Nel 1933 si
trasformò in Ospedale al Mare e nel 1939 divenne una eccellenza internazionale per le cure
climatiche, per la talassoterapia e la psammatoterapia. Nel 2001 cominciò la dismissione dei 33
edifici sul mare seguita dalla vendita da parte della Azienda Sanitaria al Comune di Venezia e da
questo a Cassa Depositi e Prestiti.
Buongiorno.
Mi chiedo sempre quale subdolo piano abbia distrutto un’eccellenza internazionale per le cure
climatiche, per la talassoterapia e la psammatoterapia. Era un ottimo presidio ospedaliero di cure fisioterapiche e riabilitative per chi per esempio doveva affrontare un recupero post operatorio – hanno rifatto camminare mia mamma dopo un intervento di protesi all’anca – o altre specifiche terapie anche nella piscina coperta. O forse tutti sappiamo perché! Da decenni la sanità pubblica lavora per smantellarsi a favore della privatizzazione selvaggia. Oggi qui a Venezia – Mestre, per evitare mesi di attesa per qualsivoglia esame o visita, chi può permetterselo si rivolge alle strutture private che spesso hanno addirittura prezzi concorrenziali rispetto al pubblico. E chi non ha disponibilità economiche aspetta o rinuncia, a volte mettendo a repentaglio la propria salute e quindi la vita. Che schifo.
Buona giornata