Il ritiro delle truppe romane è il segno tangibile che la Lega Nord sta ritrovando l’integrità in parte assopita, Roberto Maroni si esprime con senso quando indica nel distacco dal centralismo la via per affrontare e risolvere la questione settentrionale.
Con questa decisione diverrebbe fondamentale la politica territoriale, gli avamposti del Carroccio, sarebbero le istituzioni locali dal Comune alla Regione (nostre sedi naturali) dove in questi ultimi vent’anni, grazie a presenze importanti (o meglio decisive) il Movimento si è fatto interprete ed esecutore di una politica concreta e di buon senso, collegata all’esclusiva volontà di dare risposte alle istanze della gente.
I nostri amministratori rimanendo nel territorio non perdono l’identità ed il contatto diretto.
Bisogna però considerare che fino alla conclusione della stagione Congressuale queste di Maroni rimangono proposte, molto condivise dalla base e dai cittadini, certo è che se questa legge elettorale dovesse rimanere in essere anche per la prossima tornata politica, la scelta di non mandare più le nostre donne ed i nostri uomini tra i banche romani sarebbe ancora più conveniente: primo perché far parte del sistema partitocratico non è cosa che ci appartiene e secondo gli attuali vincoli di coalizione ci spingerebbero ancora nell’arena del compromesso, decisione che noi leghisti faremmo troppa fatica a digerire.
Maurizio Conte
[Assessore Regionale Veneto Lega Nord]
[25/05/2012]