Gli osservatori sono convinti che il conflitto in Ucraina stia andando verso l’esaurimento. Le forze ucraine “sono in procinto di esaurire le scorte di missili” per contrastare i continui attacchi dal cielo dei russi. Da settimane gli ucraini si affidano oramai quasi esclusivamente ai droni per attaccare e la disperazione avrebbe suggerito di attaccare anche obiettivi estremamente delicati, come la centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dai russi.
Proprio un drone armato sarebbe esploso “danneggiando un camion parcheggiato vicino alla mensa”. Immediata la reazione del capo dell’Agenzia atomica internazionale, Rafael Grossi: “Esorto ad astenersi da azioni che contraddicono i 5 principi dell’Aiea e mettono a repentaglio la sicurezza nucleare”.
E’, infatti, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ad aver rivelato che la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia nelle ultime ore è stata presa di mira da almeno tre attacchi diretti alle sue principali strutture di contenimento dei reattori. Questo evento rappresenta il primo caso del genere dall’anno 2022, dopo l’adozione dei cinque principi di base volti a prevenire incidenti nucleari con conseguenze radiologiche, come dichiarato dal direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi.
“Nessun beneficio o vantaggio militare o politico può essere tratto dagli attacchi contro impianti nucleari”, ha sottolineato Grossi in un post sul suo account ufficiale. Ha inoltre appellato fermamente ai responsabili militari affinché rispettino i principi fondamentali che proteggono tali strutture critiche.
Precedentemente, l’AIEA aveva informato che “attacchi condotti tramite droni hanno causato danni fisici a uno dei sei reattori dell’impianto e hanno causato una vittima”. Sebbene i danni all’unità 6 non abbiano compromesso la sicurezza nucleare, si tratta comunque di un incidente grave che potrebbe minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore.
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