IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

domenica 28 Aprile 2024
19 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEClementina e Achille, assieme fino all'ultimo viaggio
Questa notizia si trova quiClementina e Achille, assieme fino all'ultimo viaggio

Clementina e Achille, assieme fino all’ultimo viaggio

pubblicità

Se la salute la sostiene, una coppia in là con gli anni, riesce a vivere dignitosamente, magari aiutata dai figli, nella propria casa, dove trova il conforto di abitudini consolidate, la casa quel luogo d’intensa e positiva quotidianità che fa meglio di un farmaco.
Le chiavi in tasca e dopo la spesa, la Messa domenicale, e una visita in pasticceria a comprare qualche dolcetto da mettere in tavola (che fa tanto festa), una telefonata ai nipoti, un evviva per un esame universitario andato bene, la vita, anche a novant’anni, è bella, se si sta insieme e se ci si vuole bene.

Se la salute viene a mancare, se la memoria si fa labile e qualche piccolo incidente domestico mette in evidenza la fragilità e la sicurezza della coppia, i figli optano (per il bene dei genitori) e per sentirsi più tranquilli, per una residenza per anziani, dove saranno più controllati, seguiti, curati. Dove incontreranno altri anziani, si faranno compagnia e magari giocheranno a tombola o a carte, anche se non l’hanno mai fatto prima.

Quando hanno varcato la soglia della Casa di riposo, mano nella mano, Clementina e Achille avrebbero voluto scappare ma le attenzioni del personale, l’entusiasmo dei figli gliel’hanno impedito. Li hanno accompagnati nella loro stanza a due letti con bagno. Spalancando le finestre li hanno invitati ad ammirare il panorama e loro hanno detto che sì, il giardino là sotto era molto bello. Hanno iniziato così il nuovo adattamento sentendosi molto fortunati a essere in due, quando gli altri, le altre, erano soli. È proprio vero che c’è sempre qualcuno che sta peggio: dovrebbe consolare? No, accresce la tristezza che si legge nei volti delle persone ospiti della Residenza.

Sempre mano nella mano Clementina e Achille s’inventano di essere in vacanza e per qualche settimana, quasi ci riescono. Non giocano a tombola, a loro piace parlare, raccontarsi della loro casa, forse potranno ritornarci, se guariranno, anche se non sarà facile, medici in giro se ne vedono pochi e se uno sta tanto male lo mandano in ospedale. S’interrogano l’un l’altra: ”Ma che malattia abbiamo?” ,“Mah! Siamo malati di vecchiaia”.

E per consolarsi raccontano a una signora in carrozzella del merlo, che tutti i giorni li andava a trovare su terrazzo, del colombo Ginetto che era diventato amico di un commerciante che tutti i giorni gli metteva il becchime e l’acqua fuori del negozio. Sulla tazza c’era scritto Ginetto, che caro, gli aveva dato un nome, a dire che ‘lui e solo lui’ era il suo colombo, come ha detto il Piccolo Principe alla volpe, ‘tu e solo tu’ sarai la mia volpe e ti riconoscerò tra centinaia di volpi. Di tre cagnoline che si chiamavano Stella, tutte e tre con lo stesso nome e che abitavano sotto casa loro.

Piccole storie di nostalgica quotidianità alleggerivano le lunghe ore da trascorrere, finché una notte, Clementina morì senza far rumore. La trovarono al mattino, sembrava dormisse e quando Achille la chiamò per svegliarla, non rispose. E poi il silenzio dentro il cuore del compagno della sua vita, che non potendo vivere senza di lei, si lasciò andare, rifiutò il cibo e le attenzioni. E una notte poco distante da quella della perdita di Clementina, morì, anche lui senza far rumore e per disturbare il meno possibile.

I figli piansero affranti e delusi, doveva essere una bella vita quella dei loro genitori, erano rimasti sempre insieme, la casa di riposo era accogliente, avevano una stanza tutta per loro, erano felici, al telefono dicevano di essere soddisfatti di quella sistemazione. Fino all’ultimo viaggio.

Irma e Annibale, 86 e 93 anni, morti a mezz’ora uno dall’altra

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Trovo le case di riposo i luoghi più tristi del mondo ,luoghi in cui ,privi degli oggetti della nostra quotidianità, degli spazi familiari e dei nostri familiari che possono restare con noi solo qualche ora al giorno ,si va soltanto a morire .Le ore sono lunghe ,il tempo non esiste più.
    Questa storia è tristissima.
    Ho accudito mia madre fino al suo ultimo respiro. Non era più autosufficiente ma ha trascorso l’inverno della vita a casa sua ,protetta e avvolta dal mio amore .

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img