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Strage di San Valentino a Cisterna: uccisa madre e sorella, ex si salva

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Sulle colline di Cisterna di Latina, la vigilia di San Valentino si è trasformata in un film dell’orrore quando un maresciallo del reparto volo della Guardia di Finanza di 27 anni ha scatenato una furia omicida contro la sua ex fidanzata, Desyrée Amato, e la sua famiglia. La lite, che ha avuto luogo nella villetta immersa nelle campagne, ha portato a un duplice femminicidio, lasciando sul terreno le vite di Renée Amato, 19 anni, sorella della ex fidanzata, e della madre Nicoletta Zomparelli, 49 anni.

Cristian Sodano ha fatto fuoco con la pistola di ordinanza nel pomeriggio di ieri, quando l’uomo è giunto nell’abitazione, apparentemente incapace di accettare la fine della relazione con Desyrée. La discussione è rapidamente degenerata, coinvolgendo le altre donne presenti, che sembrano aver cercato di difendere la giovane di 22 anni. In un momento di follia, Sodano ha estratto la sua pistola sparando senza pietà e uccidendo brutalmente Renée e Nicoletta.

Desyrée, riuscita a sfuggire al massacro, si è rifugiata in bagno, chiudendosi al sicuro dall’interno. Sodano si è allontanato dal luogo del crimine, e quando le forze dell’ordine sono arrivate, hanno scoperto i corpi senza vita delle due donne, mentre Desyrée era nascosta in un angolo, visibilmente sotto choc.

Desyrée, appena intuito il pericolo, è scappata, è corsa a nascondersi in bagno ed ha chiuso a chiave la porta: una decisione che le ha salvato la vita. Christian Sodano, che aveva appena sparato alla madre e alla sorella, ha rinunciato a prenderla. Così si è salvata la giovane di 22 anni, mentre per le altre due donne, Renée Amato e Nicoletta Zomparelli, non c’è stato nulla da fare, sono morte sul colpo. Le due si sarebbero gettate sul 27enne per allontanarlo dalla giovane, e per questo sarebbero rimaste uccise.

Il tragico fatto ha un’ulteriore dimensione di dolore, poiché l’omicidio è avvenuto nel quartiere chiamato ‘San Valentino’, proprio alla vigilia della festa degli innamorati.

Cristian Sodano, originario di Minturno e in servizio ad Ostia, si è allontanato dal luogo della tragedia ed ha telefonato allo zio, un carabiniere in pensione. Gli è stato consigliato di venire nella sua abitazione dove attendere le forze dell’ordine, dove è stato successivamente rintracciato dalla squadra mobile nei pressi dell’abitazione del parente nel quartiere Q4.

Le vittime, oltre alla loro tragica fine, avevano passioni e legami familiari: Renée e Cristian condividevano la passione per il ballo, mentre la madre Nicoletta lavorava in un’agenzia immobiliare. Sulle loro pagine social, molte foto immortalano momenti felici in vacanza con parenti e amici, oltre a scatti dei contest di danza a cui le due ragazze partecipavano.

Purtroppo, questo non è il primo caso in cui un militare compie atti violenti all’interno della sua sfera familiare. Nel 2018 a Cisterna di Latina, un appuntato dei carabinieri fece fuoco contro la moglie e le figlie prima di togliersi la vita. Altri episodi simili, come il tragico evento del giugno 2023 a Roma, dimostrano la necessità di affrontare il problema della violenza domestica, specialmente quando coinvolge membri delle forze dell’ordine.

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