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C’era una volta… La rinascita dell’ Inter deve partire da lontano

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C'era una volta... La rinascita dell' Inter deve partire da lontano

L’aspetto dirigenziale deve essere basato su due aspetti fondamentali: competenza e passione.

Non possono esistere società gestite senza uno di questi aspetti, la sola competenza può portare a una gestione oculata e proficua ma solo fino a un certo punto. Un esempio può essere quello della Roma, dove un ottimo direttore sportivo come Sabatini ha lasciato per incompatibilità con la presidenza americana.

Una delle ragioni della separazione è stata anche la volontà di acquistare i futuri giocatori, in base ad algoritmi matematici e programmi informatici. Una concezione alquanto “americana” dello sport, lontanissima dalle idee dell’ex Ds.

Allo stesso modo, la sola passione porta a situazioni deliranti se non peggio fallimentari. Prototipo di questa tipologia di presidente è Zamparini a Palermo, dove la focosità del patron è eccessiva. Oscura perfino le conoscenze calcistiche che negli anni hanno portato grandi giocatori in terra siciliana.

Chi in questo momento è privo di entrambi i requisiti fondamentali è l’Internazionale F.C., il caos e il delirio regnano sovrani alla Pinetina. A farne le spese l’allenatore Frank De Boer, il meno colpevole ma comunque con la sua dose di errori.

Quello che però allarma veramente, è la mancanza di una dirigenza forte, dove l’ex presidente Thohir prende decisioni ma allo stesso tempo deve fare riferimento ai nuovi proprietari di Suning. Allo stesso tempo i fantomatici cinesi, pensano a esaltare l’internazionalità del marchio (per fini sicuramente commerciali) ma senza interessarsi veramente ai risultati sul campo. E sarebbero proprio questi ad aumentare fama e profitti, se non si vince non si trovano nuovi “tifosi”.

La ricerca dell’ennesimo allenatore straniero a campionato iniziato, è sinonimo di ”ignoranza” calcistica; soprattutto del campionato italiano.

Per salvare la stagione serve un mister che conosca il nostro calcio e che sia in grado di lavorare con il materiale a disposizione. Gente come Hiddink o Villas Boas, sono idee che rasentano il ridicolo. In questo momento Pioli, Guidolin o Mandorlini, sarebbero i traghettatori perfetti.

Il problema è che l’Inter da inizio anno ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare; dall’esonero improvviso di Mancini alla gestione di Gabigol, un oggetto misterioso ritenuto non pronto per l’Europa.

Manca una vera programmazione che volenti o nolenti, sola la Juventus sta veramente portando avanti. Con acquisti e cessioni mirate al continuo miglioramento della rosa.

Leggendo e ascoltando, sembra che “sulla carta” la rosa dell’Inter sia competitiva o addirittura da primi posti. Non comprendo queste certezze degli esperti e dei commentatori.

I grandi giocatori dei neroazzurri si possono contare sulle dita di una mano e forse anche senza tutte le dita.

Mattia Cagalli

06/11/2016

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