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Caos scuole: Dad si, no, forse. In arrivo semplificazione

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Dad e quarantene a scuola, il governo recepisce le segnalazioni di difficoltà e si dichiara pronto a semplificare.
Tra tamponi, quarantene e vaccini, ad una settimana dal rientro a scuola professori, studenti e genitori sono travolti dalle nuove regole, con una gimkana quotidiana tra norme e cavilli che inevitabilmente generano confusione. Il risultato è che molte classi finiscono in Dad o, nel migliore dei casi, con la presenza in aula dimezzata per via della quarta ondata che sembra non volersi attenuare, almeno nelle aule.

Per questo il governo, come fa sapere lo stesso ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sta lavorando ad una semplificazione, insieme con ministero della Salute e Comitato Tecnico Scientifico. In attesa di conoscere i numeri del rientro in aula, che Bianchi fornirà domani in audizione alla commissione Cultura della Camera, sono i presidi a lanciare l’allarme. “La nostra stima – afferma il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli – è del 50% di classi in Dad”.
“Grandissimo rispetto per tutti coloro che fanno delle stime, ma i dati li diamo noi e li daremo quanto prima”, la replica del ministro Bianchi che parla di “situazione gestibile e sotto controllo”.

A chiedere chiarezza sono anche amministratori e governatori. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, appoggia per esempio l’idea di estendere le regole della scuola secondaria anche alla primaria per garantire maggior presenza in aula. “Serve un meccanismo che isola i positivi, ma lascia strutturalmente le classi in presenza”, gli fa eco il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Con grande serenità di animo, come sempre, lavoriamo con tutti – le parole di Bianchi proprio da Firenze, dove ha partecipato ad un convegno – ma soprattutto per tutti i nostri bambini”.

In particolare per quanto riguarda la scuola primaria, Bianchi ha detto che “stiamo ascoltando tutti i dirigenti, i sindaci e stiamo lavorando proprio per dare questo, per fare in modo che sia progressivamente migliore e sempre più semplice per tutti”.

A spiegare meglio quali potranno essere le principali novità ci pensa la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia. “Stiamo lavorando – ha affermato – a delle semplificazioni per quegli studenti che si sottopongono a un test che dà esito negativo, il cui rientro a scuola conosce appesantimenti burocratici molto problematici per le famiglie”.

I primi dati su Dad e quarantene arrivano da alcune regioni. Nelle Marche, fa sapere l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini, ci sono 645 classi in quarantena, con un 50% in più rispetto alla scorsa settimana. La Campania, invece, conta 25.745 contagiati in età scolastica. Dati che però vengono criticati dall’associazione Scuole Aperte secondo la quale la diffusione di questi numeri sarebbe “tesa a gettare ancora una volta un’ombra sulla riapertura sacrosanta delle scuole”.

A Milano, infine, un docente di filosofia ha lanciato una petizione contro la didattica a distanza per i non vaccinati. “La Dad – dice – non fa male solo agli studenti, ma anche agli insegnanti”. Un’iniziativa che fa il paio con i dati diffusi oggi da Swg, secondo i quali il 46% degli italiani avrebbe preferito la Dad per le scuole superiori e molti di questi anche per le scuole degli altri gradi. Il 39%, invece, si è detto d’accordo con la decisione del governo di riportare tutte le classi in presenza.

In questo panorama c’è anche chi si muove da solo. Nello Musumeci, presidente della Regione siciliana, ha emesso un’ordinanza sui collegamenti marittimi in Sicilia con cui abroga, da domani, anche l’articolo 2 dell’ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni in zona arancione la possibilità di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad. Diversi sindaci anche di città capoluogo avevano chiuso le scuole provocando ricorsi e decisioni del Tar che aveva ordinato la riapertura degli istituti.

La norma nazionale attualmente concede deroghe per la presenza a scuola solo ai comuni in zona rossa. L’art. 2 della precedente ordinanza di Musumeci diceva che nei territori dichiarati zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del covid 19, previo parere dell’Asp, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione totale o parziale delle attività didattiche con conseguente adozione della Dad.

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