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Brugnaro vende i quadri per sanare il bilancio

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Brugnaro vende i quadri per sanare il bilancio

Brugnaro vende i quadri per sanare il bilancio? La notizia si è diffusa oggi sulla stampa locale.
La comunicazione ufficiale, che forse vorrebbe essere una smentita, ma in realtà non lo è, è giunta nel pomeriggio: “Non è stata decisa alcuna cessione di opere d’arte di pregio. Sarà necessario procedere ad una verifica attenta e puntuale del patrimonio a disposizione, ma al momento non esiste alcun elenco”.

“La situazione di bilancio di Venezia è nota a tutti, per cui certamente c’è la volontà di fare un approfondimento in questo senso: in mancanza di altre risorse, la necessaria salvaguardia della città potrebbe anche dover passare attraverso la rinuncia ad alcune opere d’arte cedibili perché non legate, né per soggetto né per autore, alla storia della città” conclude Brugnaro.

Brugnaro può vendere i quadri, in sostanza, ma esclude che sia stata già decisa “la cessione di opere d’arte di pregio”.
Tuttavia ammette che “per la salvaguardia della città” si potrebbe “dover passare attraverso la rinuncia” di quelle non legate alla sua storia il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

La notizia era stata lanciata da ‘Il Sole 24 Ore’ e diceva come Venezia starebbe mettendo all’asta opere dei musei civici, tra cui un Klimt e uno Chagall, per far quadrare i bilanci.

La decisione di vendere quadri è un novità ma non certo una sorpresa. Il Comune di Venezia, passato anche per il commissariamento del dopo-Mose, dovuto alle dimissioni dell’ex sindaco Giorgio Orsoni, ha sforato ripetutamente il patto di stabilità, e nel 2015 prevede un ‘rosso’ in bilancio di 64 milioni di euro.

Brugnaro di recente aveva svelato di aver lanciato un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la recente visita del capo dello Stato, perchè “Venezia sta cadendo a pezzi”. “Abbiamo 200 mila euro a bilancio per la manutenzione – aveva aggiunto il sindaco – ma ce ne servono 40 milioni solo per quella ordinaria”.

I quadri di Klimt, “Judith II Salomè”, e di Chagall dei quali si ipotizza la vendita sono entrambi custoditi nel museo civico di Ca’ Pesaro.

Soltanto il primo potrebbe avere un valore d’asta di circa 70 milioni.

Redazione

09/10/2015

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  1. sono assolutamente d’accordo con il sindaco se lo farà. non sarà certo l’assenza di uno e due quadri, pur se grandi opere, a far allontanare i turisti da Venezia, ma con il ricavato potrà migliorare e di molto la città che .. fa acqua da tutte le parti. il dott. Brugnaro è un imprenditore e sa come far cassa e non si fermerà davanti ai no del governo. se altri faranno come lui, ben venga: gli intenditori gireranno il mondo per guardarsi i loro quadri! Venezia ha davvero bisogno di sistemare troppi problemi per stare a far sofismi da politici inconcludenti!

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