Facebook, dalla denominazione molto lampante: No all’accanimento mediatico, Bossetti libero, Verità per Yara e giustizia per Bossetti, Misteri a Brembate.
Bossetti è innocente secondo loro e si tratta delle persone e dei sostenitori più accaniti e preparati di Massimo Bossetti, il muratore imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre del 2010 e trovata morta tre mesi dopo in un campo a 15 chilometri da casa. Dopo quasi 4 anni di indagini, Bossetti, nato a Clusone nel 1970, è stato arrestato nel giugno del 2014 e stamattina al Tribunale di Bergamo è cominciato il processo.
Il gruppo di innocentisti si conquista un posto nelle prime file entrando nell’aula insieme a qualche altra decina di ‘spettatori’. Ci sono appassionati di cronaca nera, studenti di giurisprudenza. Una mamma con il figlio adolescente in attesa dalle 7.30 si fa superare al momento di entrare dai più veloci. Dovrà aspettare fino alle 11 che si liberi un posto. I controlli sono severissimi (occorre lasciare fuori dall’aula i cellulari perché non sono autorizzate le foto), ma nessuno si lascia scoraggiare. Chi non ce la fa ad entrare resta fuori dal Tribunale a scambiarsi pareri e congetture, sotto un sole che porta presto la temperatura a sfiorare i 35 gradi.
Dentro l’aula la curiosità è tutta rivolta a Bossetti. “E’ stato impassibile – dice un pensionato a udienza conclusa – troppo, e questo mi insospettisce molto, sono sicuro che è stato lui”.
“L’ho tenuto d’occhio, non si è distratto una sola volta – racconta uno studente, Davide, 21 anni – Indecifrabile”.
Bossetti è innocente, loro ne sono sicuri e sono tra gli ultimi a lasciare l’aula dell’udienza: sono i sostenitori via Fb di Bossetti. “Io ho fatto le mie indagini e sono andato davvero a fondo della vicenda – afferma il napoletano Musella – Ormai so la verità, ma non è il momento di dirla”.
“La verità è che non hanno in mano niente – rincara Nasuti – e quella del Dna è una prova farlocca, far-lo-cca, ripeto”.
Esce dall’aula anche l’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, che conosce il gruppo di ‘supporter’. Si scatenano pacche sulle spalle, parole di incoraggiamento. ‘Meno male che ci sono persone come queste – dice sorridendo il legale – danno una grande carica di energia: un anno fa sembrava che fossero in pochi a dubitare della colpevolezza di Bossetti, ma mi accorgo giorno dopo giorno che il dubbio si sta insinuando e diffondendo sempre di più”.
Redazione
04/07/2015
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