Beppe Grillo dovrà confrontarsi tra poco anche con il fronte giudiziario oltre che su quello politico. Il leader del Movimento 5 Stelle dovrà rispondere per la violazione dei sigilli alla baita Clarea, in una delle dimostrazioni dei No Tav in Valle di Susa, per la quale i pm hanno chiesto una condanna a nove mesi di reclusione e duecento euro di multa.
Beppe Grillo nel dicembre 2010, dopo un comizio, si fece accompagnare all’interno del locale che era sottoposto a sequestro giudiziario. Il comico aveva ricordato l’episodio anche nel corso del suo Tsunami Tour. «Un giorno sono entrato a trovare un amico in una baita, nella zona delle manifestazioni No Tav e mi sono trovato a processo con l’accusa di rottura di sigillo già portato via dal vento — aveva dichiarato —. Ho detto ai giudici prendetevela con il vento». La stessa pena è stata chiesta anche per Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav.
Ma per il fondatore politico dei Cinque Stelle si profila un nuovo fronte a cui dovrà tenere testa: a Genova è stato aperto un fascicolo nei suoi confronti in seguito a procedimenti inviati da altre procure per «istigazione di militari a disobbedire alle leggi», secondo l’articolo 266 del codice penale.
Beppe Grillo, nel merito, ha datto ieri sera: “Spero nel decreto svuota-carceri”.
Paolo Pradolin
[08/02/2014]
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