Benzina ai massimi, crescono anche elettricità e gas, una situazione che sembra richiamare al passato e che impatta direttamente sul bilancio delle famiglie, nonostante un parziale allentamento delle tensioni causate dalla guerra in Ucraina sulle quotazioni del metano.
In particolare, il focus è sul settore del gas italiano, dove l’indice Igi (Italian Gas Index) ha raggiunto il valore di 40,12 euro al Megawattora, segnando un incremento significativo rispetto ai 34,43 euro/Mwh registrati il giorno precedente. Tale tendenza al rialzo non è limitata al gas, bensì coinvolge anche il settore dell’energia elettrica, il cui prezzo medio di acquisto (Pun) nell’ultima settimana ha superato la soglia dei 100 euro, attestandosi a 105,97 euro a Megawattora, con un aumento del 10% rispetto alla settimana precedente.
Il problema più impellente, tuttavia, è quello dei carburanti, con i prezzi della benzina che hanno superato la soglia dei due euro al litro nelle stazioni di servizio autostradali. Il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito questa situazione come una “speculazione bella e buona che colpisce chi va o torna dalle vacanze.”
Uno sguardo ai numeri rilevati da Assoutenti rivela un quadro ancora più preoccupante. In soli tre mesi, da maggio a oggi, il costo di un pieno di benzina è aumentato di 7 euro, mentre per un pieno di gasolio, l’incremento si avvicina ai 10 euro. Questo aumento non sembra giustificato dalle variazioni dei prezzi del petrolio, che sono aumentati solo dell’1% rispetto all’inizio dell’anno, mentre i prezzi al distributore sono saliti in media del 7% nello stesso periodo.
Anche Federconsumatori condivide le preoccupazioni dei consumatori, definendo i prezzi attuali come “elevatissimi ed irragionevoli”, non giustificati nemmeno dalla riduzione della produzione americana e dai tagli annunciati dall’OPEC. Calcolando un consumo medio di due pieni di benzina al mese per una famiglia, l’incremento dei costi si traduce in un aggravio di 216 euro. A questo si aggiungono ulteriori 178,80 euro di spese indirette dovute all’aumento dei prezzi di beni e servizi, dato che l’86% dei beni viaggia su gomma. Complessivamente, si parla di un impatto annuo di 349,80 euro per le famiglie italiane.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica conferma che i prezzi della benzina self-service sono ai massimi dal luglio 2022. Nell’ultima settimana, dal 14 al 20 agosto, la benzina self-service ha registrato un aumento di 0,7 centesimi, arrivando a 1,946 euro al litro, mentre il gasolio è stato venduto a 1,845 euro al litro, con un aumento di 1,7 centesimi (+0,96%).
La trasparenza dei prezzi dei carburanti è al centro dell’attenzione, con la Guardia di Finanza che ha intensificato i controlli da inizio agosto, riscontrando 40 violazioni in alcuni distributori di Padova, con sanzioni che variano da 8.100 euro a un massimo di 82.000 euro.
L’Unione Nazionale Consumatori critica il governo per il mancato raggiungimento degli obiettivi relativi all’esposizione del prezzo medio regionale, sottolineando che il governo ha la possibilità di ridurre le accise grazie agli extraprofitti derivati dai prezzi elevati di benzina e gasolio. Il rischio è che questo aumento dei prezzi possa innescare una serie di rincari su beni di consumo e servizi, con conseguenze significative sui redditi delle famiglie e sui consumi degli italiani, secondo Assoutenti.
