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Banchi a rotelle buttati via a Venezia, chi paga? La preside! Sanzione di 38mila euro

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Banchi a rotelle buttati via a Venezia: la foto del barcone “Veritas” pieno di banchi avviati al macero, perché ritenuti inutili, ha fatto il giro del mondo. Tutti ricorderanno come la soluzione presentata come “geniale intuizione” per il distanziamento sociale nelle aule di scuola, sia diventata in breve tempo un boomerang per l’allora ministro Azzolina e per il governo Conte: “Sono inutilizzabili” era stato un commento molto frequente. Eppure il danno economico di averli rottamati a Venezia ha un altro responsabile: la preside che li ha indirizzati a discarica.

Una multa di 38mila euro è stata infatti richiesta dalla procura della Corte dei Conti del Veneto alla preside (oggi in un istituto superiore di Casier, nel Trevigiano). L’allora preside del liceo Benedetti-Tommaseo di Venezia, Stefania Nociti, quei quaranta banchi li aveva rottamati ma per quella decisione ora la procura della Corte dei Conti del Veneto ha chiesto alla preside – da settembre, appunto, dirigente nel Trevigiano – di pagare una multa da 38 mila euro in qualità di danno erariale. Ora si attende solo la fissazione dell’udienza nella quale discutere la causa.

I famosi banchi a rotelle nella scuola erano arrivati nell’estate del 2020 per garantire la distanza tra gli studenti in un momento in cui si parlava del numero massimo di presenti in relazione alle dimensioni delle stanze, per poter riprendere le lezioni in presenza in tempo di pandemia, dad intermittente, e via dicendo. La foto della barca per i rifiuti con il cassone pieno dei banchi, immortalata a Venezia, era invece diventata un simbolo, noto come “i banchi della Azzolina”, che rappresentavano le sedute innovative ordinate da quasi tutte le scuole italiane.

L’allora preside Nociti aveva spiegato che la decisione di buttarli era stata presa per motivi di “urgenza” legati alla sicurezza della scuola, degli studenti e dei dipendenti, dal momento che i banchi non erano mai stati usati (tranne per una prova a settembre) ed erano stati accatastati in sala-biblioteca, causandone la chiusura. Inoltre, la preside ha sostenuto che la sua scuola non aveva mai acquistato i banchi a rotelle oggetto della polemica, né attraverso Consip né mediante altre procedure.

Tuttavia, la Struttura commissariale per l’emergenza guidata da Domenico Arcuri ha smentito le affermazioni della preside, affermando che la dirigente aveva firmato il “certificato di regolare fornitura e verbale di collaudo”, il che significa che i banchi a rotelle a Venezia erano stati accettati e approvati. La Struttura ha anche minacciato di prendere provvedimenti contro la preside, affermando che poco importa se la sua posizione era quella di aver firmato il verbale solo per permettere agli operai di essere pagati.

I banchi a rotelle finiti nel barcone attraccato al canale di fronte al Liceo Benedetti, a Santa Giustina, sono diventati l’immagine-simbolo di quell’insuccesso. Nella mente di tutti la vista di quell’ammasso di banchi con le rotelle sono la testimonianza di un progetto andato a monte, anche se le intenzioni erano meritevoli e di ben altra portata. La Dirigente del Benedetti-Tommaseo, in realtà, prima di arrivare ‘allo sgombero’, ha tentato di donarli al Comune, alla Città metropolitana, di offrirli a enti e istituzioni un po’ dovunque, anche in altre città, fino a Roma. Purtroppo quei banchi hanno sortito poco gradimento anche altrove, per i motivi ormai noti. Così non li ha voluti nessuno.
Ed ora, prossimo appuntamento in udienza, nella quale si discuterà la causa (data non ancora fissata).

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10 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. I banchi li deve pagare la ministra di tasca sua!!!
    Sua è stata la sciagurata idea di sperperare i soldi dei contribuenti e suoi devono essere i soldi per ricomprarseli tutti.

    • I banchi a rotelle erano una delle molte opzioni. La preside ha scelto VOLONTARIAMENTE, DI PROPOSITO, i banchi a rotelle. Poi tutto firmato ha rottamato la fornitura per fare propaganda. Ora lo Stato vuole I soldi dalla Preside dissennata. Chiaro e limpido

  2. Il fatto che la Procura abbia chiesto la condanna, non significa che la preside sia stata condannata, come invece lasciano intendere i titoli dei giornali. Saranno i giudici a decidere la condanna o assoluzione.

  3. La preside aveva sostenuto di non aver mai acquistato i banchi. Sarebbe opportuno verificare l’ordine, allora. Perchè solo il committente in questo caso è il reo di questo becero scempio dei soldi pubblici, cioè i nostri soldi.
    Poi che la ****** sia un’emerita cretina, questo ormai lo hanno capito pure i sassi. Probabilmente poi nel setaccio si è impigliato molto e, come si dice, se fa finta de pomi.
    La preside ha correttamente smaltito una proprietà della scuola. Quindi avrà fatto le sue domande ed i suoi atti amministrativi, con delibere o altro in seno al consiglio scolastico. Quindi, di cosa stiamo parlando? Il plesso scolastico non può decidere come gestire le sue proprietà, soprattutto se costituiscono pericolo o fastidio per studenti o docenti?
    Il mio appoggio alla Preside.
    Il mio massimo disprezzo a tutta la masnada di gente che ha gestito questa follia triennale guadagnandoci un fottio di soldi e dimostrando parallelamente imperizia ed
    elevata dabbenaggine.
    Per ultimo, ma solo per conseguenza logica, spero che tutti i viro star siano condannati solo per come hanno speculato sulla vicenda ed hanno cavalcato le onde del palcoscenico. I veri studiosi sono quelli che appunto studiano e non si esibiscono. Vedi quelli che si fanno costantemente fotografare in posa da wonderwoman o da vampiro malefico.
    Ce ne ricorderemo ampiamente!

  4. Ma le mascherine a mutanda comprate?
    Le inutili mascherine cinesi comprate al doppio/triplo del loro valore dopo che le avevamo regalate alla cina stessa?
    Le mascherine a tampax comprate per le scuole a costi inimmaginifici?
    Le dosi inutili di va**ino?
    La crisi delle aziende prodotte dal lockdown?
    L’aumento dell’inflazione dovuto a lockdown, bonus, ristori, assegni famigliari, reddito di cittadinanza?
    “La politica italiana è basata sull’oblio”
    Evidentemente alla corte dei conti non traggono le conseguenze dell’applicazione decontestualizzata delle normative, pensano che il “popppolo” abbia dimenticato.
    Massimo supporto alla preside, pronti a scendere in piazza, che le “istituzioni” si facciano il giusto esame di coscienza e si rassegnino ad affrontare la giusta conseguenza di quello che hanno fatto dal 2020 al 2022.
    Quella preside è stata coraggiosa, semmai dovrebbe pagare la ministra.

  5. Dovrebbe pagare una sanzione di 38 mila euro, quasi mille euro a banco, mi chiedo quanto dovrebbe pagare qualcuno per le mascherine truffa ? io sto con la preside, ha fatto benissimo a buttare tutto nel cesso, male ha fatto l’amministrazione a rifiutare di tenerli magari in un magazzino di loro proprietà. Shylock the first

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