La figlia contro sua madre. Questo uno degli abomini del processo delle Baby squillo del Parioli, che promette altre sorprese.
Le otto persone accusate di aver «gestito» e sfruttato le due ragazzine dei Parioli che accettavano di avere rapporti sessuali con adulti in cambio di soldi hanno chiesto e ottenuto di essere giudicate con il rito abbreviato e ciò porterà lo sconto di pena fino a un terzo.
Poi il fatto aberrante: la ragazzina più piccola sarà parte civile contro sua madre, sospettata di aver ‘agevolato’ la prostituzione della figlia per mandare avanti la famiglia.
Ieri l’udienza preliminare al processo per le Baby squillo del Parioli. Azzurra e Aurora partecipano al dibattimento, pur tenendo conto che entrambe le ragazzine — quando hanno cominciato a frequentare l’appartamento per gli incontri avevano 14 e 15 anni — adesso vivono lontano dalle famiglie in strutture protette. Sono tornate a scuola, ma stanno seguendo un programma di recupero per riuscire a ritrovare tranquillità e così avere un’esistenza normale.
Il prossimo appuntamento è per il 16 maggio. Nel corso del dibattimento si dovrà stabilire a che cosa servivano i filmati e le fotografie che le stesse ragazzine hanno raccontato di aver fatto e, questo è il sospetto, potrebbero essere stati utilizzati per ricattare gli uomini che rispondevano agli annunci messi sul sito internet «bakekaincontri» e poi andavano con le ragazze nell’appartamento di viale Parioli, ma anche in macchina o in albergo.
A margine del processo sulle Baby squillo del Parioli, resta aperto il fascicolo d’inchiesta che riguarda gli altri clienti, tra cui Mauro Floriani, il marito dell’onorevole Alessandra Mussolini; Nicola Bruno, il figlio del parlamentare di Forza Italia Donato Bruno. Nelle prossime settimane si deciderà se accettare le richieste di patteggiamento di alcuni imputati o procedere invece con rito ordinario.
Redazione
[24/04/2014]
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