A TUTTI I PARLAMENTARI
Revisione auto e moto, aumento di 10 euro.
Non importa essersi laureati per mettere più tasse con il sistema “prendi poco prendendo a tanti” .
Ma chi abbiamo eletto a rappresentarci?
Non hanno risolto i problema dei mesi di attesa per revisionare un veicolo oltre 35 quintali ma hanno varato
l’aumento del costo di 10 euro, cioè di circa 20.000 lire (lo scriviamo perché molti erano pensionati al passaggio all’euro e la loro pensione è stata dimezzata di colpo).
Un aumento del 22% in più rispetto all’anno precedente che, come abbiamo letto, sottrae dalle tasche degli italiani 4 milioni l’anno per il 2021, 2022 e2023.
Parlano di “bonus” con molti distinguo ma intanto prendono e poi…
Hanno revisionato le tariffe dei veicoli datati, cioè quelli che vorrebbero bloccare
con il famigerato “blocco permanente” in base agli euro, quindi, prendere soldi a chi domani verrà costretto a rottamarlo a causa di detto assurdo blocco che poco c’entra con il combattere l’inquinamento atmosferico.
Inoltre, disincentiva a mettere in sicurezza i propri veicoli e la sicurezza degli altri e questo perché, visto che siamo in emergenza economica, per qualche sfortunato, anche 20 euro (circa 40.000 lire) possono fare la differenza e far scansare la revisione.
Forse chi siede in parlamento non ha capito che chi è senza lavoro e senza conto in banca, se ne frega di eventuali contravvenzionamenti e,
stante le leggi in vigore, se trova un blocco stradale non vorrà perdere tempo in controlli e/o farsi confiscare il veicolo.
A tutti NON ASPETTARE E IMPRECARE ma sommergere il governo e i parlamentari di messaggi mail, chiedendo ai parlamentari che si oppongono a questo governo di formare un Governo Ombra e attivare un sito internet dove, su ogni aspetto, contenga le novità del Governo, le relative analisi e proposte alternative, informando in modo continuo e giornaliero gli italiani
nonché fornendo contestualmente l’elenco dei nominativi dei parlamentari che votano i provvedimenti a danno dei cittadini.
A leggervi.
Auguri di salute e lavoro, Pier Luigi Ciolli