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Essere disabile di serie B a Venezia: se non hai la sedia a rotelle non ti credono

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Cara Redazione,
mi chiamo Maurizio Coluccio, 48 anni, nato a Novara, Assistente della Polizia di Stato in pensione per una malattia autoimmune rara, da esserne l’unico caso al Mondo, incurabile, tanto da dover ricorrere già per ben già due volte a trapianti di cellule staminali in Messico per bloccarla, residente a Siena, Toscana.
Premetto di essere disabile al 100% con esclusione da qualsiasi attività lavorativa, titolare di L.104/art.3-comma 3, e in fase di riconoscimento per l’aggravamento per l’accompagnamento e patente di guida B speciale, con guida a cambio automatico.
La mia vita, da quando hanno scoperto la mia malattia, è diventata un incubo, ancor di più quando c’è da visitare qualche località turistica.
Da tempo i medici mi hanno consigliato di usare una sedia a rotelle per gli spostamenti, ma la mia testardaggine e la voglia di essere in parte autonomo, mi porta ad usare due stampelle canadesi con aggancio al braccio per non perderle nel momento in cui le mani perdono la presa. Inoltre ho l’uso limitato della gamba sx e del braccio sx a causa di un virus.
Le scrivo questo per farle presente una situazione sgradevole, che si è venuta a creare nella vostra splendida città che sono venuto a visitare domenica 14 aprile con la mia compagna.

Giunto a Venezia, verso le ore 12.00, abbiamo parcheggiato l’auto presso il parcheggio comunale per poter salire a bordo dei vaporetti per andare in giro per Venezia.
Nel momento dell’acquisto del biglietto, chiedevo di acquistare quello agevolato per i disabili, ma la risposta è stata al quanto inaspettata e umiliante, vista anche la presenza di molta gente in coda alla biglietteria.
L’addetta alla biglietteria mi diceva che per me non era possibile avere il biglietto per disabili, non essendo per lei disabile , visto che il logo identifica come disabili solo quelli sulla sedia a rotelle.
A questa affermazione facevo le mie rimostranze, cercando di far capire all’addetta che i disabili non sono solo quelli in carrozzina, ma anche molta gente senza e come me.
La stessa con tono irrispettoso e un modo molto incivile, mi rispondeva che lei non poteva considerarmi tale continuando ad asserire che non avendo una sedia a rotelle non potevo usufruire di tutti i servizi previsti, per cui se volevo salire sul vaporetto da P.le Roma per andare a Piazza S. Marco avrei dovuto pagare il biglietto intero e senza sconto alcuno.
Sia chiaro, non era da parte mia intenzione di non pagare, ma solo usufruire di quei servizi previsti, cosi come poter salire usando la corsia preferenziale per disabili e non , come successo, dover stare in fila con centinaia di persone che non hanno avuto rispetto delle mie condizioni fisiche, oltrepassandomi e spingendomi con il rischio anche di cadere in mare, se non fosse stato per la mia compagna Pamela, che per ben due volte mi ha tirato per i vestiti.

Chiarita tutta la situazione, acquistavamo due biglietti con durata 24 ore per un valore di 20€ a persona.
Una volta giunti sull’approdo per imbarcarci, ecco i primi disagi, come le scrivevo prima, molte persone non avevano nessun accortezza nel farmi transitare, e non era mia intenzione passare d’avanti, ma solo essere rispettato e darmi la possibilità nel momento in cui era il mio turno, di passare e salire a bordo. Invece per ben tre volte, ci è toccato dover attendere il vaporetto successivo in quanto venivamo passati avanti da altri turisti che non mi davano la possibilità di salire, con attese molto snervanti viste le mie condizioni di salute precarie.

Immagino che qualcuno si domandi cosa ci sia andato a fare a Venezia visto che sono cosi malato, ma la risposta sta proprio nella domanda.
Proprio a causa delle mie condizioni precarie di salute, abbiamo deciso di fare questo viaggio da Siena, perchè per me ogni giorno potrebbe essere l’ultimo e visto che entrambi non eravamo stati a Venezia, volevo fare un regalo alla mia compagna.

Rientrato a Siena, la mattina del 15 aprile, ho contattato la segreteria del Sindaco di Venezia ma , come era presumibile, non sono stato messo in contatto con lui con la scusa che fosse in riunione, ma sono stato invitato a scrivere una e-mail, cosa che ho fatto e di cui ho avuto risposta solo ieri sera ( 16.04.19), e dove il Sindaco , anche se in modo velato, giustificava il comportamento dell’addetta alla biglietteria, avanzando anche lui la storia che per normativa (che non esiste da nessuna parte) i disabili sono solo coloro con la sedia a rotelle, come se lo scrivente fosse un disabile di serie B.


 

Alla mia immediata risposta, dove mettevo in risalto ciò che mi era stato risposto, lo stesso cercava di scusarsi ma sempre con fare di chi è nella ragione e non nel torto.

Non è possibile ad oggi, accettare che in una città come Venezia , si vada incontro a certe sgradevole situazioni. Essere considerati invalidi di serie B solo perchè non si è su di una serie a rotelle è alquanto irragionevole e umiliante e mi auguro che il suo giornale faccia in modo che tutto ciò non avvenga più.

Grazie.

Maurizio Coluccio

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16 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Buongiorno, domani ho intenzione di recarmi a Venezia con mia figlia disabile per malattia genetica rara che le rende difficile la deambulazione ma non è in sedia a rotelle perciò ho capito che dovrò pagare il biglietto intero per lei… spero solo che in vaporetto ci siano posti a sedere riservati per le persone disabili e con difficoltà motorie perchè lei riesce con difficoltà a stare in piedi

    • Sulla riduzione sinceramente non so dirle, ma sul posto asedere le garantisco che ci sono i posti riservati, sono i primi appena entra in cabina. Se per caso li trova occupati e non si alzano prontamente per cederglielo chiami il marinaio che spiegherà a chi lo occupa che evidentemente “non ha capito…”. Le auguro una buona giornata signora…

  2. Sono molto dispiaciuta. Io purtroppo ho una invalidità da ormai quasi tre anni, cammino con la stampella e alcuni giorni fatico tanto a stare in piedi. Ho un abbonamento ridotto, ma per rinnovarlo devo fare la fila allo sportello perché le macchine automatiche non prevedono la distribuzione se non degli abbonamenti normali. A inizio settembre ho fato 20 minuti di fila in piedi. Devo dire che i marinai sono sempre gentili e mi aiutano, ma spesso trovo gente seduta sui posti per disabili senza necessità. Non mi interessa, se ci sono altri posti, andare a sedermi più indietro, ma penso che magari per altre persone fare solo 4 metri in più sia un disagio. E purtroppo spesso sono veneziani, non turisti, anche signore che a fronte della non più giovane età si ritengono in diritto di potersi sedere in quei posti, poi quando si alzano e vanno via sembrano Mennea

  3. E’ successo anche a me con mia figlia disabile 100% affetta da sindrome di pitt hopkins.
    La risposta e’ stata inequivocabile, se non è in sedia a rotelle o paga intero o mi liberi il botteghino.
    ASSURDO ! VERGOGNOSO !

    • Purtropo ho vissuto la stessa cosa. È triste questa differenzziazione.
      Se sei sulla sedia a rotelle ti guardano con compassione, ma quella che dice, poverina!, se riesci a deambulare con un supporto perché ti sei fatta ore e ore di fisioterapia, per tanti, troppi, non sei invalida anche se hai la tua tessera. È triste l’ignoranza.

  4. essere disabili …. vuol dire anche essere umiliati? Già dire “sono disabile mi fate risparmiare per diritto” è bruttissimo. Caro Maurizio di certo avresti voluto pagare come i “sani” , come quelli che hanno il sono problema del quotidiano! Hai tutta la mia solidarietà e noto che oltre a dire che hai una malattia rara non hai detto che il tuo caso è raro in europa. certo hanno beccato la persona più disabile tra i disabili , ti abbraccio amico caro.

  5. Purtroppo non sanno cos’ė la disabilitá. Tu almeno hai “voce” e riesci a difenderti in qualche modo e cerchi di far valere i tuoi diritti, ci sono persone con disabilitá mentale che sono ai margini della società abbandonati e non hanno alcuna voce.

  6. Buongiorno, io accompagno mio marito disabile al 100%con diritto di accompagnatori. Di solito con lei sa paga la persona disabile e non l’accompagnatore. Ci è capitato di dover esibire il verbale dell’inps. Comunque per quanto riguarda Venezia in particolare purtroppo sui motoscafi non c’è sempre una giusta attenzione per le persone disabili che vengono travolte dalla massa di turisti non curanti delle problematiche di queste persone. Io per tutelarci attiro l’attenzione alzando la voce e chiedendo aiuto al personale di bordo..che spesso ci aiuta. Conosco la situazione. I nostri migliori auguri.

  7. Assolutamente daccordo con il Signore di Siena!!! Ci sono tanti tipi di disabilita’, nostro malgrado, pensate ad una persona affetta da autismo, ad un malato psichiatrico….oltre l’agevolazione economica del biglietto che dovrebbe essere ottenuta a tutti i disabili richiedendo di contro la presentazione di un documento che attesti l’invalidità, pensate se è possibile immaginare quei malati sopracitati in lunghe attese, accatastate nei pontili…Spero il mio commento possa trovare utilità ad ambo le parti considerando le tantissime persone disabili che ci onorano di venire a visitare la nostra amata Venezia!!!

  8. Non ho parole…l’ignoranza non ha proprio limiti…se qualcuno imparasse ad informarsi prima di parlare e mortificare gli altri sarebbe già un trionfo…per non sottolineare che basterebbe un po’ di buon senso per evitare queste spiacevoli e vergognose situazioni….
    mi scuso a nome di Venezia….

    • A Venezia guardano solo i soldi io consiglio di non andare come ho fatto anche io da diversi anni per me Venezia è affondata come la costiera amalfitana , non portiamo più i nostri soldi

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