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Audi gialla imprendibile. Come nasce la storia. La polizia: corre troppo per noi

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Audi gialla imprendibile. Come nasce la storia. La polizia: corre troppo per noi

Audi gialla imprendibile, che sfreccia sulle nostre strade come un fantasma. Un mito che le foto sfocate delle telecamere di sicurezza contribuiscono a rendere leggenda, complici le ombre notturne. Nell’immaginario collettivo una sorta di Fast and Furious de noaltri.
Ma la storia dell’Audi gialla dove nasce?

Premesso che lo scrivente comincia a nutrire forti dubbi sugli avvistamenti e sugli inseguimenti di cui si sente parlare che contribuiscono a far crescere la leggenda, perché un bolide di 400 cavalli che sfreccia da due giorni prima o dopo dovrà fermarsi a fare benzina. O no? E qualsiasi punto di rifornimento la segnalerebbe immediatamente vista la notorietà della sua silhouette.

Audi gialla tra realtà e leggenda, quindi forse. Ma vediamo la sua storia finora.
Tre ladri, sicuramente pericolosi e pronti a tutto pur di non farsi catturare, rubano un’Audi Rs4 gialla, motore Lamborghini, targa ticinese, all’aeroporto di Malpensa il 26 dicembre scorso.
L’auto ‘sparisce’ dall’attenzione e non viene mai intercettata fino al 16 gennaio quando gli abitanti di un quartiere di Abano Terme (Padova) chiamano i carabinieri per segnalare tre tizi a bordo di un’auto gialla, appunto, che girano fra le case della zona con fare sospetto.

La pattuglia della polizia arriva presto ma è inutile: l’autista spinge il piede sull’acceleratore e scompare in pochi istanti per nulla intimorito dai colpi in aria sparati dai carabinieri. Da quel momento parte la grande caccia.
L’Audi, nonostante le segnalazioni di attenzione delle forze dell’ordine, scompare fino al giorno 20 gennaio, data di un nuovo avvistamento.

Il colpo di scena di questo film arriva però giovedì scorso, giovedì 21, in cui succede di tutto: nel pomeriggio l’auto viene avvistata nel Vicentino in direzione del Friuli. La polizia di Trieste li intercetta, prova uno sbarramento, loro arrivano a un passo dagli agenti e ancora una volta il tizio al volante reagisce con freddezza: davanti le auto della polizia da speronare, dietro altri agenti alle sue spalle stanno per imbottigliarlo, ma lui spinge a tavoletta sul pedale e si infila nell’unico pertugio ancora aperto dietro che vede nello specchietto retrovisore. Gli agenti sparano in aria, ma senza esito.
L’audi gialla si allontana facendo diversi chilometri in retromarcia ad almeno 150 all’ora.

Il film continua con l’auto che va in testacoda volontario appena trova uno spiazzo, e subito sfreccia via direzione Veneto.
Nel passante di Mestre avviene però l’inaspettato.

L’Audi gialla deve rallentare, c’è un incidente. Macchine in coda e i banditi intrappolati nel mezzo come tutti gli altri. È la notte fra giovedì e venerdì, è l’una di notte.
I malviventi sanno che è questione di attimi: da un momento all’altro saranno individuati lì fermi dalla polizia. Ma il conducente al volante se ne inventa un’altra.

L’Audi gialla inverte la marcia e percorre a più di 150 all’ora cinque chilometri contromano sulla corsia di emergenza. A Spinea abbatte la sbarra del casello ed esce. Purtroppo, mentre sfrecciano contromano incrociano un furgone che, d’istinto, frena bruscamente. L’Opel Astra che lo segue, guidata da una donna russa, lo centra a gran velocità e la donna muore sul colpo. Nella confusione, una ragazza cinese incinta si sente male. Viene soccorsa e ricoverata dall’autoambulanza che era stata inviata per la donna russa.

Da venerdì mattina le segnalazioni si moltiplicano. Nella vicenda si sono inseriti anche i social: gruppi Facebook mantengono aggiornati sulle imprese del guidatore folle raccogliendo nuove testimonianze.
L’auto è stata avvistata per l’ultima volta ieri pomeriggio: l’ Audi gialla era nel Trevigiano. Si sono alzati in volo un aereo della polizia e gli elicotteri di carabinieri e Guardia di finanza: tutto inutile. Poi qualcuno l’ha vista di nuovo lungo il passante di Mestre.

La polizia sembra impotente davanti a questo fantasma giallo. Come racconta un poliziotto al Corriere: “C’è troppa differenza di potenza tra i mezzi usati. Ha presente quella specie di struzzo dei cartoni animati con il coyote che lo insegue inutilmente? Wile E. Coyote e Beep Beep: purtroppo in questa storia noi siamo il coyote e loro sono Beep Beep. Hanno fra le mani una macchina che ha più di 400 cavalli e va da zero a cento all’ora più o meno in quattro secondi. Mi dice come facciamo a stargli dietro con i nostri mezzi di servizio?».

Paolo Pradolin
24/01/2016

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