Attentati in Francia, il paese è sotto attacco. E’ sotto assedio per un’escalation senza precedenti, e per la psicosi del terrore che gli attentati stanno generando, che obbligano le forze dell’ordine a correre ovunque a causa di – fortunatamente – falsi allarmi.
Quello che non dicono, però, è che questa “guerra santa contro gli infedeli in Francia” era già cominciata.
Prima di Natale, infatti, le cronache riportavano di casi singoli in cui attentatori – che le autorità non hanno mai confermato associati al mondo del terrorismo islamico – si lanciavano a tutta velocità con le auto contro pedoni che passeggiavano.
Segnali di un’ondata di ostilità crescente, iniziata prima di Natale, che sembra continuare solo apparentemente non organizzata.
Ieri la morte di un’altra agente, incolpevole, che stava compiendo il proprio lavoro. Clarissa è morta in mezzo al traffico. Stava lavorando nel caos delle auto, era in apprendistato prima di diventare vigilessa titolare.
È stata uccisa a 25 anni da un uomo sceso da una macchina. Tutti e due indossavano il giubbotto antiproiettile, lui era armato, lei disarmata.
La polizia sta ancora cercando di ricostruire quello che è accaduto poco dopo le 8 di ieri mattina nel dipartimento Hauts-de-Seine, a ovest di Parigi.
Clarissa Jean-Philippe viene chiamata assieme a un collega per un incidente automobilistico, la strada è bloccata. L’agente è in piedi, improvvisamente un uomo spara con una pistola, la colpisce alla gola, non c’è più niente da fare per lei.
Gli investigatori non vedono legami con la strage di Charlie Hebdo, anche se un testimone dice che l’omicida era vestito di nero, come i terroristi che hanno assaltato la sede del settimanale satirico.
Gli episodi non vengono collegati tra loro, anche se a fine novembre tre jihadisti francesi erano comparsi in un video per esortare i musulmani a portare la guerra santa in Europa e in particolare in Francia, con «attacchi da lupi solitari».
Mario Nascimbeni
[09/01/2015]
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