(Riceviamo e pubblichiamo)
“Indecente strumentalizzazione politica dell’Arsenale di Venezia, un simbolo della città, per fare campagna elettorale”.
Così il professor Stefano Zecchi, candidato sindaco per il Partito dei Veneti, commenta gli spot elettorali di Zaia e Brugnaro comparsi sotto le torri dell’Arsenale, e la scelta di un luogo simbolo della città e della sua storia per l’incontro con i propri candidati al Consiglio Comunale e alle Municipalità. “Il sindaco è colui che dovrebbe tutelare e garantire la correttezza democratica e la competizione elettorale, invece è il primo a trasgredirla. Se questo è l’esempio che arriva dal primo cittadino che vuol essere rieletto, si può immaginare il degrado istituzionale che questo comporterà nei prossimi 5 anni per la vita della città”.
“L’Arsenale di Venezia – prosegue il professore – dovrebbe essere un luogo pubblico, e averne le chiavi non significa utilizzarlo come casa propria, come vetrina mediatica per la campagna elettorale. I manifesti elettorali di Brugnaro tra Mestre e il Lido occupano già abusivamente spazi che sono assegnati alle campagne elettorali regionali, di cui abbiamo inviato segnalazione e immagini al Comando dei Vigili, ora anche l’Arsenale viene utilizzato per la campagna elettorale del sindaco e del presidente della Regione”.