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Amerigo Vespucci ha 90 anni

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“Non chi comincia ma quel che persevera…”. Comincia così il festeggiamento della Nave Scuola della Marina Militare Italiana Amerigo Vespucci avvenuto qualche giorno fa: 90 anni e il Covid non ferma il veliero scuola e ambasciatore d’Italia che punta a altri 90 anni.
Orgoglio per l’Italia e per la Marina, lo storico veliero Amerigo Vespucci, nave scuola varata il 22 febbraio 1931 nei regi cantieri di Castellamare di Stabia, l’unità più anziana in servizio della Marina Militare italiana, la più ammirata, compie 90 anni e non si è fermata neppure con il Covid.
“E’ un traguardo a cui arriva avendo percorso più di 800 mila miglia, navigato in tutti i mari del mondo, visitato tutti i continenti. E il bello è che dopo questi primi 90 anni la nave è pronta per affrontarne altrettanti e altri traguardi, perché è stata conservata nel tempo in maniera maniacale” dice il comandante Gianfranco Bacchi, il 122 esimo e uno degli unici tre ad avere superato l’anno di comando del Vespucci.
“E’ uno strumento formativo formidabile – aggiunge – ha visto passare decine di migliaia di allievi dell’Accademia navale,

e poi è un simbolo per il Paese, non solo per la Marina. Le sono state affidate tante definizioni, la più semplice e banale è la nave più bella del mondo, ma in realtà è molto di più, è un’ambasciatore dell’Italia e del made in Italy”.
Tre alberi, 26 vele, lo scafo bianco e nero con fregi in oro, legni e ottoni, il Vespucci è “la nave più bella del mondo” da quando così la definì la portaerei americana USS Indipendence incrociata nel 1962 nel Mediterraneo.
Un diario di bordo ricco di pagine: era presente alla riconsegna di Trieste all’Italia nel 1954, nel 1960 per le Olimpiadi di Roma trasportò la fiaccola dal Pireo a Siracusa, nel 1968 risalì a vela il Tamigi per ormeggiare a Londra, sono solo alcune.
Per il compleanno non ha avuto grandi feste causa Covid, ma la torta non è mancata (più un video sulla storia della nave, postato sui social). “La mangeremo a bordo anche stavolta, con il distanziamento” dice Bacchi.
E se nel corso dell’anno la nave passerà da Castellamare di Stabia la festa è

l’ammaina bandiera con l’alberata illuminata da luci tricolore e un tributo musicale con il pianoforte di bordo (del 1899), suonato dal comandante.
Per il Covid nel 2020 è stato annullato il giro del mondo, trasformato però in campagna di addestramento nel Mediterraneo: 2 mesi di navigazione – dopo doppio tampone, e quarantena – senza toccare i porti.
“Lo stop, a dieci giorni dalla partenza per un tour di 18 mesi è stato traumatico, ma si è trasformato in una bellissima opportunità” racconta Bacchi. E quest’estate è probabile il bis.
Tappa miliare di formazione dei futuri ufficiali, il Vespucci è un’esperienza unica anche per il comandante “Ogni giorno mi sveglio, giro per la nave, che sotto molti punti di vista è un museo, e imparo qualcosa di nuovo. Non mi era mai capitato” dice Bacchi.
Il veliero, lungo 101 metri, ha tele di olona e cime in manila e canapa come nel 1931, legni e ottoni, come un tuffo nella storia, ma perfettamente funzionante, grazie a manutenzioni continue per conservarlo e ristrutturazioni per renderlo più funzionale:

quattro anni fa sono stati sostituiti i motori, un “cuore nuovo” per guardare al futuro senza perdere la tradizione.

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