L’hanno chiamata ‘la notte del tradimento’. Angelino Alfano, nel corso della riunione dei governativi del Pdl, dice ‘no’ a Forza Italia e annuncia la nascita di un nuovo movimento. Così dal palco annuncia: “Mi trovo qui per compiere una scelta che non avrei mai pensato di compiere. Non aderire a Forza Italia”.
“Sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Lo sosterremo all’interno del governo a iniziare da una giustizia più giusta e dall’abbassamento delle tasse” dichiara Angelino Alfano. Ma il ‘non detto’ dice: a fianco del Cavaliere per una giustizia più giusta e per l’abbassamento delle tasse, non per il suo sostegno nella battaglia contro la decadenza.
Alfano sbatte la porta, se ne va da Forza Italia e crea nuovi gruppi parlamentari. E’ già pronto anche il nome (segno che la posizione è stata preparata nel tempo), si chiamerà : “Nuovo centrodestra”. Formigoni dice che sono 37 senatori e almeno 25 deputati decisi a separare il proprio destino politico dal Cavaliere.
A questo punto diventa a rischio il consiglio nazionale in cui avrebbe dovuto essere annunciata la ri-nascita di Forza Italia. Le ipotesi di contestazioni per il ‘tradimento’ sono concrete, c’è chi racconta che i lealisti avrebbero organizzato pullman di ‘supporter’ pronti a fischiare i governativi. E Alfano non ci sta a finire nei filmati Youtube accanto al ‘mi cacci’ di Fini. Niente liti in diretta tv: e dunque addio al Palazzo dei Congressi dell’Eur.
I numeri dicono che al Senato le 23 adesioni del 2 ottobre, sono salite a 37. Alla Camera, 25 o 27 deputati si sono schierati con Alfano. I numeri formano il primo passo verso il nuovo gruppo politico ‘Nuovo Centrodestra’ per il quale l’ormai ex segretario Pdl starebbe già cercando finanziamenti.
Paolo Pradolin
[16/11/2013]
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Il passaggio da un contenitore all’altro, il travaso da Pdl a FI, serviva solo per azzerare tutte le cariche interne. Perchè cambiare nome ad un partito con le stesse persone, le stesse teste e lo stesso programma è solo un giochino lessicale. Il dominus Berlusconi, evidentemente non così padrone del campo, aveva bisogno del cambio di sigla per giustificare una ripresa del controllo.
Berlusconi danzava sul progetto di epurazione nel partito E chiudere la legislatura staccando la spina al governo, Alfano su quello di tenere Berlusconi fuori dalla politica come una garanzia ibernata E restare al governo. Due E-E che fanno sempre casino.
Quello di Berlusconi forse il più grave, perchè il progetto di epurare il Pdl per restare alla guida era un sospetto ormai antico, nato dopo la concessione delle primarie poi ritirata due anni fa. Aggiungere al progetto di epurazione interna anche il rischio di far perdere agli epurandi il seggio elettorale con una crisi di governo, senza quindi garantire nè futuro interno nel partito nè in Transatlantico, è stata un’operazione bastone E bastone invece che bastone E carota, una richiesta di sottomissione totale e cieca al leader.
Cosa mai molto furba da parte del Silvione, avendo giò dimostrato negli ultimi anni di perdere vistosamente colpi , con dichiarazioni e ritrattazioni su qualsiasi argomento a distanza di pochi giorni, guadagandoti un’aura di inaffidabilità imbarazzante, che solo una donna stabile al suo fianco, la Pascale, pare aver in parte sistemato.
Come minimo Berlusconi si porta dietro l’idea d’essere diventato indeciso e manipolabile dal più insistente di turno, per questo non leghi il tuo futuro ciecamente ad una persona così. Il Cavaliere non ouò più permettersi un bastone E bastone.