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Aggressioni ai sanitari: drappelli di polizia negli ospedali veneziani e corsi al personale

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Aggressioni ai sanitari: tornano i drappelli di polizia negli ospedali veneziani, e iniziano corsi al personale per affrontare situazioni delicate e pericolose.
Presidi di polizia da una parte e formazione dall’altra per gestire soggetti non collaborativi, dall’ubriaco di turno al malato psichico con atteggiamenti violenti, fino al paziente “impaziente” che non vuole saperne di aspettare il suo turno.

Sono sempre più frequenti, purtroppo, le aggressioni o le minacce al personale infermieristico e non solo, all’interno dei nosocomi.
E’ dunque necessario prendere urgenti provvedimenti, e per questo la Questura di Venezia e l’Ulss 3 Serenissima si sono date la mano, unendo le forze per gestire pazienti particolari e persone non collaborative, inclini a comportamenti violenti all’interno delle strutture sanitarie del centro storico lagunare e della terraferma veneziana.

Il progetto è stato presentato questa mattina, 15 marzo 2023 a Venezia, a Ca’ Corner, sede della Prefettura di Venezia.
Tornano i presidi di Polizia, a Venezia e Mestre sono già attivi e presto arriveranno anche in provincia, nei pronto soccorso degli ospedali in cui si registrano le situazioni più a rischio.
Da alcuni giorni infatti è stato ripristinato il classico drappello negli ospedali veneziani, con turni non-stop di 24 ore in quello dell’Angelo di Mestre e al Civile di Venezia, ed entro giugno si vedranno gli agenti anche negli ospedali di Chioggia e Jesolo, in vista dei numerosi arrivi turistici per la stagione estiva.

Sicuramente le divise sono un deterrente per i malintenzionati, ma vi sono anche situazioni delicate che richiedono la necessità di preparare gli operatori sanitari ad affrontare certe situazioni critiche.
Per questo, si tratta di un piano sviluppato in diverse fasi, che dovrà fornire degli strumenti e delle linee guida al personale sanitario, in particolare quello del Suem 118, nei Pronto Soccorso e nei reparti di Psichiatria, per affrontare le situazioni più delicate e rischiose.
Il tutto sarà portato avanti con workshop e momenti di incontro tra gli agenti di polizia e i sanitari, che opereranno in stretta contiguità.

Gli episodi di inciviltà e aggressività nelle strutture sanitarie sono in aumento e non vanno sottovalutati, pochi giorni fa si è celebrata la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, che hanno spinto gli infermieri e i medici veneziani a unirsi ancora una volta per lanciare un forte appello ai cittadini.

“Il progetto interesserà anche le altre forze di polizia e il corpo dei vigili urbani – ha precisato il prefetto di Venezia, Michele Di Bari – perché si tratta di una filiera di sicurezza che abbiamo intenzione di porre in essere, affinché determinati episodi che fino ad oggi possono capitare, non si ripetano”.

“Quando ci sono soggetti non collaborativi – ha detto il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto – specie se in condizione psichica non controllabile, molto spesso si chiede l’intervento della polizia. Ma l’approccio con certi tipi di pazienti può variare, per questo abbiamo pensato che un momento di formazione con le direzioni sanitarie e gli psichiatri possa porre le basi per una serie di linee guide di intervento nelle gestione dei casi”.

Per il direttore generale dell’azienda sanitaria, Edgardo Contato, “gestire la sicurezza è un problema serissimo, specie in strutture in cui le persone esprimono anche aspetti inconsueti del loro essere. I medici devono gestire la patologia e il disagio della persona, ma anche la sicurezza degli operatori”.

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