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Giovane dottoressa presa per il collo: “Abbandono la professione medica”

Adelaide Andriani è la dottoressa di 28 anni che sabato scorso è stata aggredita da un accompagnatore di un paziente. L'aggressore le ha stretto le mani al collo in maniera così pericolosa che la collega che l'ha salvata ha dovuto faticare non poco per liberarla. Il fatto è avvenuto a Udine

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Giovane dottoressa presa per il collo da un utente sabato scorso si arrende: “Abbandono la professione medica”. Il ben più che deplorevole fatto è accaduto a Udine, quando le mani di un accompagnatore di uno straniero si sono strette al suo collo e solo l’intervento di una collega, che l’ha liberata, ha scongiurato il peggio.

La sua collega ha allargato con fatica le mani dell’aggressore dal collo della giovane dottoressa, che nonostante tutto hanno lasciato lividi evidenti – come si può vedere dalle foto -, ha scansato i calci dell’esagitato e poi ha denunciato tutto anche attraverso Facebook.

Adelaide Andriani, 28 anni, da due anni in Friuli per seguire la scuola di specialità in Chirurgia generale, oggi non vuole più fare il medico. Nelle interviste riportate oggi alla stampa locale racconta di aver preso la decisione dopo aver capito che sarebbe potuta morire nell’aggressione.
La decisione, però, era cominciata a maturare mesi prima, dopo aver riscontrato che sovente accadono episodi di aggressione fisica e verbale a medici e infermieri.

La dottoressa ha dunque deciso che completerà il percorso previsto per la specializzazione, come chiedono i suoi genitori, e poi si dedicherà ad altro rispetto alla cura dei pazienti. E mentre la politica si pone le solite domande che non troveranno risposta, al giovane medico giunge la solidarietà di tutte le categorie sanitarie e non solo.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Quante religiosi (suore e preti) e medici rischiano la vita quotidianamente ad operare in luoghi, penso per esempio all’Africa, ancora piu’ pericolosi di un PS italiano?
    Non solo rischiano la vita, ma spesso la perdono senza tornare sui loro passi perchè hanno incontrato e affrontato dei pericoli.
    Personalmente credo che quella del medico dovrebbe essere una missione, una sorta di vocazione o attrazione incondizionata che ti porta ad aiutare gli altri, come lo è per i religiosi.

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