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Abbandono rifiuti: oltre 2.000 sanzioni nel territorio comunale di Venezia nel 2022

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Conti di fine anno anche per Veritas. Nel territorio comunale di Venezia, nel 2022, gli ispettori ambientali di Veritas hanno effettuato, 35.343 controlli contro l’abbandono dei rifiuti, fornendo anche ai cittadini 313 informazioni su come differenziare correttamente i materiali.

Nel corso di queste ispezioni, sono state elevate 2.291 contravvenzioni.

1.560 sanzioni sono state elevate a utenze domestiche e 731 a utenze non domestiche, ad esempio attività commerciali e pubblici esercizi.
161 delle sanzioni totali sono state comminate a utenti fuori Comune.

Il dato – fa sapere Veritas – è sostanzialmente in linea con le verifiche e le multe del 2021.

2.210 verifiche sono state effettuate attraverso le telecamere installate nel territorio e di conseguenza gli agenti della Polizia municipale (che guardano materialmente le immagini), hanno poi individuato e sanzionato alcune persone che avevano abbandonato rifiuti o materiali ingombranti.

In particolare, 314 multe sono state elevate a Venezia (147 utenze domestiche e 167 non domestiche), 175 nelle isole (97 e 78), 615 a Marghera (451 e 164), 237 a Chirignago e Zelarino (206 e 31), 172 a Favaro (133 e 39) e 778 nel territorio della Municipalità di Mestre centro e Carpenedo (526 e 252).

Le sanzioni partono da 167 euro, più gli eventuali costi di ripristino ambientale, pulizia, trasporto e smaltimento di quanto abbandonato.

Gli ispettori ambientali hanno inoltre eseguito, in accordo con gli uffici amministrativi di Veritas, 2.653 verifiche sul corretto pagamento della Tari.

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9 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Una volta, dopo ormai innumerevoli e pesanti litigate con il gestore dell’appartamento ad uso turistico, noi residenti ci sentimmo rispondere: “Voi siete zero. Non siete nessuno. Io faccio quel c**o che voglio e voi non potete farmi niente perchè tanto ci proteggono”.
    Penso la cosa si commenti da sè.

  2. Non ci sto, la maleducazione è nostra, siamo noi che sporchiamo la città più dei milioni di turisti che la vengono a visitare lasciando milioni di euro nelle nostra tasche, si miei cari, nelle nostre tasche, volenti o dolenti senza di loro la città è morta, il problema è che avete la memoria corta, basta guardare al periodo Covid, quando per strada c’erano solo i gatti, forse, allora tutti apiangere e a frignare.
    Cosa dire di quei quattro maiali che portano i sacchi dell’immondizia sotto le case altrui, quei quattro maiali che si disfano dei mobili, lavatrici, senza fare l’elenco che sarebba lunghissimo, chi sono ? sono i turisti ? o sono i veneziani più furbi di chi rispetta la città chiamando per il ritiro degli ingombri ( che funziona benissimo ) , questi maiali vanno di notte come i ladri, perchè sanno che stanno rubando dignità alla nostra città, a questi darei 1000 € euro di multa da pagare subito, o in alternativa una settimana in una cella messa a disposizione dal Signor Sindaco. Dobbiamo smetterla di accusare il prossimo, iniziamo ad insegnare ai nostri figli il rispetto civico, altrimenti non andiamo da nessuna parte. X issandro, senza i turisti i nostri mezzi pubblici non servono a nessuno, se lei paga un abbonamento 6 euro per tre mesi l’azienda potrebbe chiudere bottega. Venezia è un museo a cielo aperto, le persone che vengono imparano in fretta i nostri usi e costumi, se vedono noi ( spero non censurino ma non so come altro dirlo) ca**re in strada, pensano che possono farlo anche loro, come dargli torto. Shylock

    • mai sentito un cumulo di ca**te come in questo commento qui sopra.
      Abito a Venezia da quando sono nata, il che significa da 65 anni, certo ho visto residenti maleducati (come ce n’è ovunque) ma un degradamento del turismo come in questi ultimi 15-20 anni non l’ho mai visto in vita mia.
      Per questo dobbiamo ringraziare il turismo low-cost (che forse ingrassa anche le tasche del lettore qui sopra) che fa arrivare in città orde di selvaggi letteralmente. (in 15 ragazzi in un appartamento quando una volta il turismo era quello degli alberghi)
      Ricordo al signore che i residenti sono 50mila, mentre le orde selvagge sono mediakmente 80.000-120.000 al giorno, quindi anche numericamente le sue osservazioni valgono zero.
      Ossequi
      Nonna Ada

    • Egregio S t f bondì,
      speravo di essere stato esaustivo nel ritenere che i foresti dovrebbero essere più rispettosi del nostro vivere a Venezia, visto che ho pure specificato di far presente a loro del nostro numero di abitanti.
      Io non ho mai avuto nulla a che fare con il turismo ed anche ora, ma mi rendo conto che convivere con i milioni di foresti, giornalieri e non, non è facile.
      Rispondendo al suo esempoio circa il costo del biglietto actv: se lei fosse l’unico abitante di una grande casa lascerebbe tutte le luci accese, oppure solo quelle che che servono? Così faremmo in mancanza dei foresti, diminuiremo i mezzi pubblici le corse e gli orari, tanto all’actv sono maestri in questo sistema riduttivo, tant’è il mio lamentarmi circa il comportamento dei foresti.
      Poteva benissimo scrivere anche defecare, si sdarebbe capito benissimo.
      Quello che non capisco bene è dove ha visto i veneziani defecare, magari qualche imbriago, che ora non sono più in voga. Forse qualche drogato? Ma chissà poi se puro veneziano.
      Concludendo, se fosse vero quello che lei asserisce, non comprendo come i foresti dovrebbero sentirsi autorizzati a farlo. Questo denoterebbe la loro maleducazione e l’ignoranza di soggiornare anche per poche ore , in una città strana come la nostra. Sicuro che molti non sanno nemmeno se l’acqua dei nostri rii è salata o dolce. Tanto per dire.
      Ad maiora

      • Gentile issandro, non ho mai visto defecare nessuno per la verita, ma ho visto molti ca**re in testa a tutti, ad iniziare da chi deposita notte tempo i divani di casa in riva, questo è un modo di ca**re, venendo ai turisti si sentono autorizzati a farlo perchè come neuroni specchio vedono come i locali usano la loro città, ripeto, se non rispettiamo noi per primi casa nostra, lasciando tutte le luci accese, come possiamo pretendere che gli altri le spengano ? ma davvero lei ritiene che i turisti non sanno se l’acqua dei nostri rii sia dolce o salata ? forse ne sanno più di noi, solo el mona sa tutto. Caro issandro, viviamo con più serenità questi pochi giorni di vita che ci restano, basta un niente e andiamo tutti a farci friggere, non contiamo un tasso, ucraina docet. Una buona giornata di pioggia a tutti Shylock.

  3. Giuste rilevazioni. Capita spessissimo anche a me e non solo a me credo, al punto che peferisco non passeggiare per la mia città evitandomi un ingrossamento della bile.
    Fatto rilevare ad un foresto nazionale che camminava comi che sicuramente lui, come il 99% degli abitanti di questo pianeta, sarà in possesso di una patente di guida, pertanto dovrebbe venirgli automatico un certo tipo di comportamento. Pur in torto, si è offeso. per evitare inutili discussioni, ho chiesto di fornirmi il numero delle targa della sua autovettura in quanto notandola, se lui cammina come guida, io giro da un’altra parte.
    Ma ditelo al mondo a favore deli futuri foresti, cha Venezia non è un museo a cielo aperto e che siamo 50.000 abitanti, con i nostri usi e diritti, ed inoltre che i mezzi acquei da loro usati, sono mezzi pubblici anche al servizio dei 50,000 e non mezzi turistici.
    Se vogliono comodamente godere della visione della magica città, ci sono i mezzi privati, che hanno tanto bisogno.
    Ad maiora.

    • Chicco bondì,
      lasciamo Kafka tranquillo.
      Non so in quali orari lei circola per Venezia che è oramai tutta pieno centro storico perchè le cosiddette “fodere” che servivano ai veneziani per salvarsi dalla confusione forestiera, non esistono più in quanto i foresti sono attrezzati con i cellulari e sanno dove andare, cioè dappertutto.
      Lei deve esser un privilegiato dal fato, godendosi una Venezia per questi versi, pulita. A me non risulta proprio e, fermo restando che anche noi veneziani non siamo dei santi, anche i foresti non sono da meno.
      Un esempio chiarificatore:
      i foresti che alloggiano negli appartamenti turistici a periodi brevi, quando partono dovrebbero lasciare le immondizie nell’appartamento ma, siccome a “volte” sono più civili di noi, confidano di poterle lasciare in strada dove dovrebbero trovare i cassonetti a tutte le ore. Così una volta usciti, diciamo con l’aereo in partenza, cosa fanno con le scoasse in man?
      Quelli invece che li lasciano in appartamento hanno finito e pagato.
      Il personale addetto alla pulizia degli appartamenti per logica operativa e/o per sfacciata convenienza, pur conoscendo gli orari di ritiro delle scoasse, (almeno spero), li depositano dove capita. Visto e rivisto!!! Fatto presente: ben che vada.
      Per cortesia, diciamo le cose come veramente stanno.
      Gli addetti veritas sono oltre che gentili anche volonterosi e, forse anche disubbidienti agli ordini ricevuti, perchè raccolgono anche quello fuori posto, quando dovrebbero lasciarlo dove si trova a beneficio di quei maleducati e pure, del resto della cittadinanza, che dovrebbe finalmente svegliarsi.
      Ad maiora

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