Voce del Verbo
Correre
Seconda coniugazione Modo infinito
Correre, andare, prendere la rincorsa annusare il vento che ti accarezza piano.
Corri senza fuggire, corri per il gusto di andare.
Affrettarsi per raggiungere il posto giusto, liberare le strade e se necessario salire sulla bicicletta e precipitarsi in quel luogo segreto che sai.
Non c’è tempo per i ripensamenti, la corsa incombe e i minuti scorrono veloci,
se hai deciso di andare, allora vai!
– Ma dove corri?
– Voglio andare lontano.
– Lontano o vicino è uguale, ci hai pensato mai?
– Non disturbarmi, voglio trovare una terra: la mia.
– La terra del prato?
– Il prato di terra!
– Ma è complicato, il prato di terra è in guerra…
– Io corro lo stesso, la meta è vicina, ha occhi gatto e lo sguardo lunare, in quella terra, vorrei arrivare.
– E io come faccio a starti vicino, il correre ancora mi mette paura.
– Non resta che andare e guardare avanti, star fermi e aspettare annebbia le menti.
Corrono il tempo, l’acqua del mare, il volo di un uccello, il pesce nel suo scivolare, gli uomini nel loro difficile vagare.
Andreina Corso
25/2/2015
riproduzione vietata
Ho sognato di vedere le luci, quelle che si vedono dal cielo guardando giù. Ho sognato che non avevo paura, e che sull’onda del vento tutto il brutto sembrava contare di meno e il bello di più. Ho sognato che davvero avrei potuto decidere… decidere cosa? Di vivere, cosa vivere, di essere, di essere in un posto e non in un altro. Ho sognato che le valigie sono leggere, leggere ma piene di tutto quello che serve, e che di tutto quello che serve fai parte anche tu, che ci sei, che mi hai vista, come io ho visto te. Ho sognato di correre senza paure, senza che il vento contrario mi possa fermare; ho sognato che col vento contrario si può persino volare…
Ho sognato di correre… una corsa a perdifiato.
Ho sognato che non mi devo sentire diversa, se guardo il mondo con lenti da fiaba. Ho sognato che le cose belle non finiscono mai, ho sognato che ci dice il contrario non esisteva più… anzi, ancora meglio, non era mai esistito. Ho sognato che gli alberi parlano e che i fili d’erba ascoltano; ho sognato che nelle notti di vento parla anche la luna, lo fa con la luce, sì, ma non solo con quella. Ho sognato che ieri era bello, e che domani arriva sempre ed è sempre sereno… Ho sognato di notte senza chiudere gli occhi, perché a chiudere gli occhi si rischia di star più svegli che con gli occhi aperti, o almeno è quello che succede di solito ai sognatori, come me.
Ho sognato chi ero, ho sognato che c’ero…
Ho sognato che il sogno non è ancora finito.