“Mi sembra che sia andata bene con i varchi, non chiamateli tornelli”. Queste le parole del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro dopo il ponte del primo maggio, durante il quale è entrata in vigore l’ordinanza per la gestione dei flussi di turisti in città.
“Faremo il punto in questi giorni – ha continuato – Vogliamo spiegare che quando dichiariamo il ‘bollino nero’ la città rimane aperta, ma dobbiamo garantire la sicurezza. Per questo abbiamo introdotto questa gestione dei flussi”.
Qualcosa sarà affinato, ma il grosso del piano dovrebbe rimanere quello di questi giorni. “Lavoreremo sui cartelli, sull’estetica e sulle modalità – ha spiegato -. Ma tutta questa macchina non entrerà in funzione così spesso, solo qualche volta. Anche perché è difficile prevedere in alcuni casi quando sarà una giornata da bollino nero”. In caso di improvviso afflusso ingente di turisti (come accade nelle giornate estive di maltempo) sono pronte a scattare delle contromisure ‘spot’.
“Vedremo di contemperare le azioni in base ai momenti – sottolinea – alla bisogna faremo dei provvedimenti d’urgenza giornalieri più leggeri che interesseranno soprattutto il flusso pedonale, non quello dei lancioni. Penso che su quello la gente abbia il diritto di organizzarsi per tempo”.
… come al solito, quindi, in sostanza cambierà poco o nulla per i veneziani soffocati dai turisti….
C’era da aspettarselo…: solo chiacchiere e proclami.
In barba ai sempre più numerosi cittadini che invocano direttamente il numero chiuso (che non dovrebbe essere 100.000 persone al giorno, bensì 25.000: un turista ogni due residenti.
E se qualche albergatore piangerà, basterà dirgli che gli alberghi sono sempre di più, e non necessariamente devono essere tutti pieni… Chissà che così magari qualche albergo non si trasformi in appartamenti per residenti…