Il trend in calo della curva dei contagi continua in Veneto, con 957 persone positive nelle ultime 24 ore e 162 decessi. Sono 339 le terapie intensive, in riduzione, e 2603 i ricoveri in area non critica. Il tema caldo è quello dell’arrivo rallentato del vaccino Pfizer BionTech, con i tagli fino al 53% delle dosi per il Veneto, che sarebbero stati decisi unilateralmente dall’azienda. C’è stata la notizia di una ulteriore riduzione per la prossima settimana.
Vaccini
«Un’azienda come Pfizer non può non avere una programmazione e lancio un appello – ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia – se volesse fare qualcosa in Veneto noi ci siamo con la finanziaria regionale. Magari ce li potessimo comprare. Ci siamo anche mossi ma è impossibili perché i contratti sono con gli stati membri. L’idea del Veneto autonomo che riesce ad andare a comprarsi anche i respiratori, sui vaccini non si può fare e servono almeno altre centomila dosi per il richiamo».
Per gli appuntamenti degli ultra ottantenni, per la vaccinazione, ci saranno probabilmente dei ritardi nella partenza delle lettere di convocazione, visto quanto è accaduto con Pfizer. Per il governatore non dovrebbero esserci disservizi invece per quanto riguarda le 7.800 dosi settimanali anche per il richiamo, che invece sono state accantonate.
Scuola
Rispetto al ritorno a scuola in presenza dei ragazzi delle superiori, Zaia tiene ferma la propria ordinanza, che a differenza delle direttive del governo che hanno autorizzato il rientro al 75%, ha stabilito la didattica a distanza al 100% fino a fine gennaio. «Sulla scuola non penso sia prudente riaffrontare con questa zelo la riapertura. In ogni caso attendiamo l’esito del ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale)».