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Violenza di gruppo ai danni di una 15enne. Il ‘capobranco’ (l’unico maggiorenne) è già all’estero

Al termine degli accertamenti degli uomini dell'Arma sono stati denunciati cinque minorenni con l'accusa di violenza sessuale mentre per il maggiorenne il Gip ha disposto un divieto di avvicinamento alla vittima: un provvedimento non applicato visto che l'indagato è irreperibile essendosi trasferitosi all'estero.

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Una giovane di quindici anni ha vissuto una notte da incubo, è stata costretta a compiere degli atti sessuali da un gruppo di coetanei nel Parco Nord di Bologna. Alla fine, l’incubo non è terminato perché la vittima, ripresa durante la violenza sessuale, è stata anche sottoposto a revenge porn per mezzo del ricatto grazie agli abusi ripresi dagli stessi aggressori. Alcune delle persone presenti erano anche ragazze.

I carabinieri della stazione Corticella (Bologna), sotto la direzione della pm Francesca Rago, hanno impiegato mesi per ricostruire gli eventi accaduti nella zona delle giostre al Parco Nord, durante l’ultima sera della Festa dell’Unità. Secondo il racconto del quotidiano locale “Il resto del Carlino”, la giovane vittima sarebbe stata avvicinata dal gruppo di coetanei in un contesto inizialmente “amichevole” senza che fosse chiaro con quale pretesto, per passare la serata insieme. La situazione è poi peggiorata quando il gruppo si è diretto in una zona isolata del parco per giocare a una versione modificata del “gioco della bottiglia”.

La giovane è stata costretta a compiere e subire atti sessuali con uno dei coetanei, mentre gli altri, inclusi alcune ragazze, riprendevano la scena con i loro cellulari. Dopo l’esperienza traumatica, la quindicenne si è rivolta ai carabinieri ed ha raccontato tutto in un’audizione protetta. Nei mesi successivi, i carabinieri hanno identificato i partecipanti della nottata e definito i contorni di quello che è stato considerato un caso di violenza sessuale di gruppo.

La Procura dei minori e quella ordinaria sono state informate, poiché era presente anche un maggiorenne. I coetanei della giovane sono stati denunciati per violenza sessuale, mentre per il maggiorenne il gip ha emesso un divieto di avvicinamento alla vittima su richiesta della Procura. Nonostante ciò, la misura non è stata ancora applicata in quanto l’indagato è risultato irreperibile: quando i carabinieri hanno cercato di notificarlo, aveva già lasciato l’Italia e si era diretto all’estero.

L’esperienza della giovane è stata un’esperienza traumatica che mette in luce la necessità di una maggiore consapevolezza e prevenzione sulla violenza sessuale di gruppo, oltre che sulla diffusione di revenge porn.

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