La scorsa notte i Carabinieri della Compagnia di Mestre hanno tratto in arresto un 56enne di nazionalità italiana (P.E), responsabile di maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico Ufficiale.
La vicenda si è verificata nel Comune di Scorzè, davanti un bar del centro, ove l’arrestato aveva chiesto un incontro chiarificatore con la moglie, dalla quale è in fase di separazione; la scelta di vedere l’uomo nei pressi di un esercizio pubblico, mirava ad evitare che l’incontro potesse degenerare in uno dei tanti litigi subiti in passato.
L’accorgimento non ha dato gli esiti sperati visto che la situazione è peggiorata velocemente:. l’uomo, infatti, si è mostrato da subito particolarmente aggressivo e, insensibile alla presenza degli altri avventori presenti, ha iniziato ad inveire pesantemente contro la moglie, minacciandola con un coltello.
La donna, quindi, ha immediatamente allertato, tramite il “112”, la Centrale Operativa della Compagnia di Mestre ed in questo modo è riuscita a far desistere l’aggressore che si dava ala fuga, allontanandosi a bordo della sua autovettura.
Il tempestivo intervento della locale Stazione ha permesso, anche grazie alla collaborazione dei testimoni presenti all’interno dell’esercizio pubblico, di ricostruire minuziosamente i fatti e di consentire ai militari di diramare le ricerche del soggetto e di mettersi subito sulle tracce dell’uomo.
Ricerche che non sono state necessarie visto che il soggetto, noncurante della presenza dei militari ed in presenza della moglie ancora visibilmente scossa per l’accaduto, si è nuovamente presentato al bar e, con aria indifferente, si è recato al bancone per ordinare da bere, come se nulla fosse successo.
Avvicinato dai Carabinieri ed invitato a riconsegnare spontaneamente il coltello col quale aveva minacciato la moglie, l’uomo ha inteso, invece, scagliarsi anche contro i militari intervenuti che comunque sono riusciti, dopo una breve colluttazione, ad immobilizzarlo ed a condurlo presso gli uffici del Comando Stazione.
Veniva eseguita, inoltre, una perquisizione all’interno del veicolo, nella quale venivano rinvenuti un altro coltello ed un “nunchaku” che venivano sottoposti a sequestro penale.
Le successive indagini, davano modo di appurare come da anni oramai la moglie fosse costretta a subire continue minacce di morte e denigranti vessazioni, tali da costringerla a rivolgersi al centro antiviolenze di Mestre per un supporto psicologico ed un’adeguata assistenza.
Al termine degli accertamenti l’uomo veniva dichiarato in stato di arresto per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale e veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, presso l’abitazione d’origine, in attesa della convalida dell’arresto prevista per i prossimi giorni.
08/07/2015