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Vinyls Marghera: rischio e disagio per i lavoratori e per l’ambiente. La denuncia di Bettin

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Su invito dei lavoratori della Vinyls attualmente presenti negli impianti ho effettuato un sopralluogo insieme ai tecnici della Direzione Ambiente, Protezione Civile e Attività Produttive del Comune di Venezia.

Ho assicurato ai lavoratori la piena disponibilità, concordata con il Sindaco Giorgio Orsoni e con il suo Delegato ai problemi del lavoro Sebastiano Bonzio, a investire risorse dell’amministrazione a sostegno di progetti socialmente utili nei quali possano essere coinvolti.

Il quadro che abbiamo potuto verificare è tale da causare gravissime preoccupazioni sia per l’ambiente e la salute sia per le condizioni nelle quali si trovano a operare gli addetti, i quali sono di fatto “comandati”, pagati pochissimo, mentre attendono tuttora decine e decine di migliaia di euro ciascuno di salari e stipendi a lungo non pagati in passato, con grave disagio sopportato insieme alle famiglie.

La sala controllo nella quale svolgono i turni “H24”, notte compresa, ai quali sono tenuti, versa in condizioni fatiscenti. Vi piove dentro, a volte è assalita da ratti e serpenti che hanno colonizzato gli spazi inselvatichiti dentro e intorno agli impianti da tempo fermi, mentre d’estate, per mancanza di condizionatori, è rovente.

Soprattutto, si lavora in gravissima carenza di strumenti adeguati. E’ bloccato da tempo uno strumento indispensabile come lo “spettrografo di massa aereo”, cioè il misuratore della presenza di sostanze nell’aria, in particolare di dicloroetano e di cvm, cancerogeni notori per decenni lavorati in questi impianti, la cui presenza dovrebbe essere segnalata da tale strumento senza la necessità di uscire dalla sala controllo. Mancano i monitor per controllare a distanza punti cruciali dello stabilimento al fine di accertare tempestivamente eventuali perdite o anomalie. Negli impianti l’illuminazione è ridotta al minimo e gli addetti devono agire quasi sempre al buio.

Gli stessi strumenti personalizzati sono carenti: mancano maschere antigas e tute specifiche individuali e di quelle presenti non è nota la data dell’ultima revisione o quella di scadenza. In pessime condizioni sono anche i grigliati dei camminamenti, le pompe a motore, i tronchetti di aspirazione.

La stessa situazione ambientale del sito industriale è a prima vista molto preoccupante. Sono presenti, a centinaia se non a migliaia, sacchi, fusti, bidoni contenenti diversi tipi di sostanze, in genere rifiuti tossici, anche non etichettati o contenenti sostanze non note agli addetti e di provenienza sconosciuta, anche in evidente stato di degrado con rischio di fuoriuscite, tra i quali sacchi di fanghi clorurati, residui dei processi interni, del tutto aperti e il cui contenuto, con la pioggia, dilava all’esterno, così come i canaletti di scolo della “fogna clorurata” invece che a secco sono allagati come le vasche di contenimento.

Emerge, insomma, una pesantissima situazione di degrado ambientale e di rischio e disagio per i lavoratori “comandati” alla presenza negli impianti. Non risulta inoltre effettuata, come sarebbe previsto per legge, e comunque non è stata consegnata ai lavoratori, la necessaria indagine del “rischio residuo odierno”, cioè quello presente dopo il fermo degli impianti. Di tale situazione i lavoratori dovrebbero essere informati, oltre che formati ad affrontarla e dotati di tutti gli strumenti necessari.

Nulla di tutto questo abbiamo potuto riscontrare nello stabilimento. I lavoratori della Vinyls sono doppiamente vittime: lasciati a lungo senza salario e costretti a lavorare, ora, pagati pochissimo e in condizioni di grave rischio per la personale incolumità e salute, condizioni inaccettabili in un paese civile, che producono, al tempo stesso, rischi ambientali di più vasta portata.

Segnaleremo tutto questo – questa inaccettabile, drammatica situazione – a chi di dovere, in particolare all’Ispettorato del Lavoro, allo Spisal e, per quanto eventualmente di competenza, alla stessa Procura della Repubblica.

Gianfranco Bettin
Assessore all’Ambiente

[09/10/2013]

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