Veneziano ricattato su Messanger con un falso video di lui nudo in cucina.
Una brutta avventura, quella capitata ad un quarantenne del veneziano, che a metà luglio è stato costretto a bloccare temporaneamente il proprio profilo Facebook.
La sua è una delle varie segnalazioni giunte alla Polizia Postale su questa tipologia di truffa.
Tutto inizia così: il quarantenne racconta di esser stato contattato su Messanger, la chat di Facebook, dal profilo di una ragazza che amichevolmente gli attacca bottone, per poi chiedergli l’amicizia sul social network.
Da lì a pochi giorni, si è visto arrivare sulla chat un videomontaggio con foto che gli erano state prelevate da Facebook a sua insaputa. Il video lo mostrava completamente nudo tra la cucina e il salotto.
“Un videomontaggio – spiega il quarantenne – composto con foto, anche vecchie, di me a casa mia, rubate dal mio profilo Facebook. Era stata creata una sovrapposizione con immagini di “attributi” di un altro uomo. A vederlo senza fare molta attenzione ai dettagli, però, poteva sembrare vero”.
E infine il tentativo di estorsione: “Se non vuoi rovinarti la vita e la reputazione, paga 200 euro”.
Questa la richiesta della gentile signorina che lo aveva contattato su Fb cercando di fare amicizia, ma il ricatto non si limitava solo alla diffusione del finto video.
“Mi è stato inviato un video simulazione – spiega la vittima – in cui dal mio stesso profilo Messager partiva a tutti i miei contatti il finto filmato di me nudo in cucina e salotto. Questo per farmi capire che si trattava di hacker che si erano introdotti nel mio profilo social e mi avrebbero estromesso, bloccandomi l’accesso e diffondendo il falso video ai miei contatti, come se fossi io stesso a farlo”.
La vittima a questo punto contatta la polizia postale e decide di ignorare il tentativo di ricatto. Ma non finisce qui, i truffatori dopo esser riusciti ad introdursi nel suo profilo, recuperano il suo numero di cellulare, e iniziano a chiamarlo insistentemente e inviargli messaggi sia anche sul cellulare.
“A questo punto ho deciso di chiudere temporaneamente il mio profilo Facebook. Non so se qualcuno di questi video fake sia davvero partito ai miei amici, io ho bloccato il profilo per precauzione”.
Nel frattempo, i messaggi intimidatori da parte dei truffatori si fanno sempre più minacciosi sulla diffusione del video di nudo, ma con il passare delle ore si abbassa anche la richiesta di denaro: da 200 euro i truffatori arrivano a 60, infine 45, come nelle chat che vi mostriamo.
“Il nome del profilo dei truffatori era “Sabina Lisanti”, o qualcosa del genere – ricorda il ragazzo – dopo la mia segnalazione, la polizia postale mi ha risposto di averne ricevute altre sulla stessa identità. Il problema è che pur segnalando e bloccando quei profili, poi i truffatori ne aprono altri. E magari trovano padri di famiglia, uomini d’affari, persone in carriera lavorativa che possono realmente danneggiare con questi videomontaggi”.
Il quarantenne ha deciso di raccontare la sua disavventura per evitare che altri possano cadere nello stesso tranello.
“Sono stati giorni veramente brutti, in cui venivo bersagliato da messaggi e chiamate di questi truffatori, ma ho capito che la cosa migliore è ignorarli, e spero che la mia esperienza possa esser utile anche ad altri”.
