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“Venezia, una città allo sbando. Un solo pontile di linea 1 a Rialto”. Di Giovanni Andrea Martini

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Venezia, città abbandonata. Tutti fanno quello che vogliono e quello che addolora è che regna la legge del più forte, spesso del più maleducato, nei battelli stracarichi, nelle fondamenta gremite di gente, nelle calli più strette.
Molti veneziani li riconoscete dalle mascherine. Sono gli unici che le portano quasi indossassero l’ultima difesa di un’invasione mai regolamentata.
E i disagi maggiori ed il pericolo si riscontra nei trasporti.

Code, attese interminabili, pericolo nella ressa soprattutto per le persone anziane.
Un caso emblematico per tutti, segnalato da più cittadini. Il pontile della linea 1 di Rialto.
Ce n’è solo uno per entrambe le direzioni e Alilaguna.
La ressa che si forma nel pontile e durante l’accesso ai battelli è molto pericolosa.
Gli stessi capitani e pontonieri di Actv lamentano in modo a volte colorito, ma sempre preoccupato, questa situazione.
Succede che, per sicurezza, la linea 1 si fermi sul pontile della linea 2 con tutti i disagi che ne conseguono per chi attende e per chi scende.

Nell’unico pontile della linea 1 si mescola la gente che deve andare nelle due opposte direzioni e ci si deve guadagnare a spintoni l’arrivo in battello perché la gente non è preselezionata per direzioni da prendere.
Inoltre i capitani, se è attraccato Alilaguna, devono attendere che finiscano non solo di caricare ma anche di fare i biglietti a bordo.
È una situazione emblematica. Nel punto di maggior confluenza del turismo (ieri più di centomila persone in città) un unico imbarcadero deve raccogliere quella che è la linea più frequentata da residenti e turisti e per entrambe le direzioni.

Come si può non averci pensato? Come si può non correre subito ai ripari? C’è chi già ha rischiato.
E solo per rimanere nel cuore della città, in Riva del Vin, soprattutto in prossimità del ponte di Rialto il passaggio è impossibile se non a spintoni tra i tavolini.
Una città allo sbando.

Giovanni Andrea Martini
Consigliere comunale
Vicepresidente della VI Commissione

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Si tirano sempre in mezzo gli anziani, come fossero una specie in via d’estinzione, caro Giovanni Andrea, ti ricordo che Venezia si può girare tutta a piedi, quindi si può andare anche a piedi, e fa bene alla circolazione, soprattutto agli anziani. I pontili ACTV dovrebbero essere utilizzati solo da loro, tu sei presidente del ex consiglio di quartiere e lo sai benissimo, perchè quando eravate voi al governo della città non avete fatto niente ? Alilaguna deve avere i suoi pontili non solo a Rialto, al Lido, a Murano,alla Giudecca, ovunque ci sia una fermata. Non mi verrai a dire che è colpa del Governo Meloni

  2. La città è invivibile ed ogni iniziativa pubblica è volta a peggiorare la vita dei residenti. Ricordate che non tutti sono collusi col turismo ! Anche perchè ormai, di commercianti veneziani ce sono pochi. La rete commerciale è multietnica da parecchio e non è detto che sia una cosa positiva.

  3. Vi ricordate di Felice Cass0n che è stato fatto fuori perché non era allineato…? Ecco. Sono certa che se avesse vinto lui non saremmo in questa misere condizioni. Ma i giochi della politica lo hanno fatto fuori.

    • Persona di cristallina moralità ed etica, umile, diligente, per bene, senza scheletri nell’armadio. Casson aveva e ha tutte le doti che NON servono, purtroppo, per fare politica.

  4. Caro Martini, la città non funziona grazie alla vostra illustrissima Giunta. Da quando abbiamo un sindaco che è l’ultimo di una lunga serie di errori madornali di elezione, la situazione è precipitata (non peggiorata). Tutto verte a favorire il turismo e tutti hanno votato e votano pro turismo, in prima linea l’immortale Pd, nonostante scivoloni e cadute rovinose.
    Ma si sa… pizzetto barbuto, occhialini per dimostrare la propria intellighenzia e superiorità della sinistra o parlantina affettata fanno risorgere sempre. Una specie di araba fenice, insomma. Chi poi ora non è più del Pd, mi corregga se sbaglio, fa parte di associazioni speciali Pro Venezia e Pro veneziani (Venessiacom, 25 aprile,…)
    Ma il quid è sempre lo stesso: Venezia sta precipitando nel vuoto perché tutti vogliono ritagliarsi il loro posticino di grama fama, il loro piccolo palcoscenico e la loro cornucopia.
    Chi è causa del suo mal pianga se stesso, diceva più o meno il padre della lingua italiana. Quindi di cosa lamentarsi? L’aspetto di Venezia è l’esatto specchio di come è la maggioranza dei veneziani e di chi li amministra. Fama, potere e soldi, nient’altro.
    Per cambiare l’assetto di Venezia dovremmo cambiare i veneziani e la Giunta. Io sarei in prima linea per farlo; voi dubito… e si vede! Io però non faccio e non voglio fare politica. La lascio fare a voi.

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