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Venezia, si butta in acqua da un tetto per una bravata

Un giovane ha rischiato la vita oggi a Venezia, nella zona di San Pantalon. Salito sul tetto di un edificio, si è poi buttato per atterrare sull'acqua mentre un amico lo riprendeva con il cellulare dalla fondamenta. La triste emulazione di un 'balconing', fortunatamente, non è finita in tragedia.

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Non è nemmeno iniziata la stagione turistica a Venezia che già cominciano i comportamenti beceri. Ancora una volta protagonista un giovane, un ragazzo che, giunto nella nostra città, percepisce che vi si goda una quota di impunità per cui tutto è concesso. La bravata di oggi è il volo da un tetto per un tuffo in canale.

Oltre tre piani di volo per farsi riprendere entrare in acqua (abbastanza goffamente, in realtà, con grande ‘spanciata’). Inutile dire che la bravata poteva avere conseguenze anche gravi, basti pensare se fosse stato un momento di bassa marea, oppure se sotto fosse passata una barca.

Il video, pubblicato da “Venezia non è Disnyland”, è diventato virale in pochi attimi abbattendo nel metaverso anche i confini della nostra città dato che persino l’Ansa ne ha parlato.

Il tuffo è avvenuto nel rio adiacente San Pantalon, alle spalle di Campo Santa Margherita, dalla cima di un palazzo, forse approfittando di impalcature poste per restauri. Le immagini lo mostrano gettarsi da una altezza di oltre tre piani e risalire a riva dove lo attende una seconda persona che gli porge un asciugamano.

Immediato il commento con un tweet del sindaco, Luigi Brugnaro. “A questo soggetto – dice – bisognerebbe dare un certificato di stupidità e un bel sacco di pedate. Stiamo cercando di identificarlo, per denunciarlo. Lui e il suo compare sotto – conclude – che faceva il video cretino per i social”.

La storia dei tuffi a Venezia ha purtroppo molte pagine, di cui alcune finite in modo molto peggiore. In agosto del 2016 un turista residente in Francia si era tuffato dal Ponte di Rialto finendo in Rianimazione per aver centrato in pieno un taxi. Nonostante il ricovero, era poi deceduto. Nel 2017 l’impresa è stata ripetuta da un 22enne tedesco finito anch’egli in ospedale. Andata peggio, però, a A.D.R., 48enne neozelandese, finito su tutte le pagine dei giornali sempre per il salto dal Ponte di Rialto. Dimesso dall’ospedale veneziano, pareva ormai fuori pericolo, invece, ripartito, poco dopo è morto in un ospedale francese.

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8 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. E’ una notizia triste, vedere come viene trattata la città, per quale ragione è sulle pagine dei quotidiani.
    Ma la notizia più triste di tutte è che il mona è riaffiorato

  2. COme minimo si è rotto una costola, vista la spanciata, ma ha salvato il collo.
    Io continuo a dire che contro l’imperante idiozia da social network il modello singapore è vincente.

  3. Spero che con quella spanciata si sia rotto una costola.
    Purtroppo dall’acqua è uscito e quindi tanto male non si è fatto. Ricordiamo quanto meno fortunato è stato quell’idiota di neozelandese che si è tuffato nel 2016 dal ponte di Rialto e che ha centrato un taxi. Quello lì sì ci ha lasciato le penne!
    Se fossi il sindaco, rintraccerei l’idiota di oggi che ha fatto il tuffo carpiato dal tetto (il sindaco ha piazzato un sacco di inutili occhioni di grande fratello in giro per la città, che almeno li utilizzi per qualcosa, visto che non servono per i ladri), lo denuncerei e gli appiopperei una bella ammenda, accoppiata al daspo urbano.
    Ma ripeto, se io fossi il sindaco! Vediamo cosa fa lui!

  4. Ho visto che nel frattempo è stato postato anche il salto di un altro ragazzo, forse in zona Miracoli, ha pratic<to il parkour da una riva all'altra di un canale.
    Ma dove siamo arrivati?

  5. Pazzesco. Noi veneziani siamo alla mercè di turisti, cafoni, ladri e borseggiatori.
    E’ ora di finirla. Dovremmo reagire e interrompere questo folle loop a spirale. Noi e solo noi veneziani!

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