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Venezia, protesta simbolica di bar e ristoranti contro le chiusure del DPCM

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Venezia, protesta simbolica di bar e ristoranti veneziani della Fiepet Confesercenti contro le chiusure anticipate, previste dal nuovo DPCM.

“Alle 18.00 costretti a chiudere, ma avere un futuro è un nostro diritto”. È questo il messaggio di un manifesto che bar, ristoranti, pub e altre imprese della somministrazione aderenti a Fiepet Confesercenti affiggeranno a partire da stasera alle 18 sulle proprie vetrine per protestare contro le restrizioni introdotte dal DPCM del 24 ottobre 2020.

“Il provvedimento, di fatto, mette in stato di lockdown la somministrazione – commenta Emiliano Biraku, coordinatore Fiepet Confesercenti per il centro storico di Venezia – Chiudere alle 18, significa rendere impossibile o quasi il proseguimento dell’attività. Le limitazioni colpiranno tutto il sistema delle PMI. La raccomandazione di non muoversi, inoltre, avrà un impatto negativo sul turismo, sui consumi e su tutte le attività di vicinato, negozi in primo luogo. Bisogna intervenire subito o le imprese non resisteranno”.

“Apprezziamo l’apertura del governo con le categorie in tempi brevissimi – aggiunge – e confidiamo l’apertura di un tavolo di crisi per definire tempi e modalità dei sostegni alle imprese. Le nostre richieste urgente per poter salvare i pubblici esercizi dal fallimento sono: ristori adeguati, soluzioni per gli affitti e per il credito, meno burocrazia. E, soprattutto, è necessario che i sostegni del DL Ristori arrivino fin da subito. Non c’è più tempo da perdere: bar, ristoranti e pub sono già ai limiti dopo un anno disastroso, lo stop decretato dal DPCM rischia di far saltare migliaia di attività e di posti di lavoro”.

Scatta così la protesta simbolica e pacifica degli esercenti. “Non ci aspettavamo misure così drastiche – dice il coordinatore – Ci pare un provvedimento contraddittorio rispetto all’impegno del Governo di scongiurare un nuovo lockdown e garantire il più possibile le attività delle imprese”.

“Il manifesto di oggi è una prima azione di protesta – conclude Emiliano Biraku – contro questi provvedimenti, e se non ci vengono date delle risposte immediate organizzeremo ulteriori azioni di protesta e di manifestazioni in piazza. Mi appello a tutte le associazioni di categorie di unirsi per poter affrontare insieme questa crisi economica, ovviamente nel rispetto della tutela del salute prima di tutto”.

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