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Venezia: ordinanza “anti-schiamazzi notturni” prorogata di un mese, ma ai residenti non basta

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Venezia: ordinanza “anti-schiamazzi notturni”, l’ormai noto provvedimento anti-movida esagerata a Venezia, firmato lo scorso 26 luglio dal sindaco Luigi Brugnaro, è stato prorogato per ulteriori trenta giorni al fine di mantenere il controllo sul disturbo notturno nella Venezia by night. L’ordinanza, originariamente prevista con scadenza fine agosto, impone la chiusura dei take away entro le 23 e il silenzio musicale negli esercizi pubblici alla stessa ora in molte zone, anche se i bar possono continuare a restare aperti fino alle 2 a patto che il personale “catechizzi” la clientela.

Nonostante la proroga, il dibattito rimane acceso tra le parti interessate. L’associazione denominata “Danni da movida,” nata da pochi giorni ma già arrivata ad un centinaio di membri, fa sapere, attraverso la portavoce, Martina Zennaro, che respinge l’invito a un incontro con l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga, rifiutando di esaminare insieme possibili soluzioni per affrontare il problema del rumore notturno generato dai frequentatori dei bar. Costalonga aveva espresso il desiderio di aprire un dialogo costruttivo offrendo l’opportunità di migliorare la normativa, ma le tensioni persistono, se non altro per il fatto che l’ordinanza è solo per certe zone di Venezia, mentre nelle altre permane il “Far West”.

I luoghi più frequentati dal popolo della notte, come Campo Santa Margherita, San Barnaba, Campo Bella Vienna a Rialto, la zona della Pescheria e Campo San Giacometto, insieme a Misericordia e agli Ormesini a Cannaregio, rimangono sotto stretta sorveglianza per effetto del provvedimento, che impone la chiusura dei take away, ad eccezione delle gelaterie, entro le 23. Inoltre, è stabilito che qualsiasi spettacolo musicale sui marciapiedi debba terminare entro lo stesso orario, e questa disposizione rimarrà in vigore in quelle zone.

La polizia municipale, che ha condotto controlli approfonditi nei punti critici della città, fa sapere che da aprile sono state inflitte 39 sanzioni per disturbo della quiete pubblica.

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