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Venezia, il Comune stringe sugli schiamazzi: bar chiusi alle 2 (ma dalle 23 i camerieri devono controllare i plateatici)

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Venezia, il Comune stringe sugli schiamazzi: limitazioni agli orari dei pubblici esercizi e misure organizzative per gli esercenti. E’ stata firmata ieri (martedì) dal sindaco Luigi Brugnaro l’ordinanza che introduce limitazioni agli orari dei pubblici esercizi e di altre attività del settore alimentare, nonché alcune misure organizzative per gli esercenti, al fine di tutelare la quiete e la vivibilità in alcune zone del Centro storico e della terraferma.

Si tratta di un provvedimento che ha l’obiettivo di conciliare il diritto dei residenti alla quiete e al riposo nelle ore notturne con le necessità delle attività economiche, che spesso si trovano ad avere a che fare con una clientela rumorosa.
Richiamando quanto già contenuto nel regolamento comunale, vengono disposti alcuni interventi temporanei ma immediati, in attesa che la Giunta definisca un quadro più articolato e di più lunga durata.

In particolare, i pubblici esercizi che ricadono nelle aree interessate dal provvedimento dovranno svolgere la propria attività tra le 06.00 e le 02.00, cessando la mescita entro le ore 01.30; gli stessi, dopo le ore 23, dovranno dedicare del personale a supervisionare il plateatico stesso per garantire tranquillità e sicurezza e cessare, sia all’interno che all’esterno del locale, qualsiasi trattenimento o musica che possa arrecare disturbo.

Inoltre, le attività artigianali di prodotti di gastronomia (con esclusione delle gelaterie) dovranno chiudere alle 23; infine, le attività che erogano alimenti e bevande tramite distributori automatici dovranno chiudere alle 20.

Le zone interessate all’ordinanza sono l’area centrale di Mestre, Rialto Bella Vienna, Santa Margherita e San Pantalon, Fondamente degli Ormesini e della Misericordia (identificate chiaramente nelle planimetrie allegate al provvedimento).

“Questo atto riveste una particolare importanza perché è il primo del genere sul territorio nazionale – evidenzia l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga – Questa ordinanza tocca temi importanti per il benessere della Città e di chi la vive e a cui il sindaco ha sempre rivolto grande attenzione. E’ il frutto di un percorso di ascolto della cittadinanza, delle associazioni di categoria e degli operatori delle attività produttive. Si è così cercato di salvaguardare il diritto al riposo dei cittadini, e nello stesso tempo anche il diritto al lavoro delle attività e quello al divertimento dei giovani. Un doveroso ringraziamento per il lavoro svolto e per la collaborazione va a tutte le direzioni coinvolte nella stesura del provvedimento”.

L’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, evidenzia come l’ordinanza sia il risultato di un lavoro sinergico. “È un’azione doverosa che mira a promuovere il rispetto dei buoni comportamenti, a garantire la tranquillità pubblica e a contrastare il disturbo causato dalla movida sia nel centro storico che nelle zone critiche di Mestre – sottolinea l’assessore – Abbiamo cercato di raggiungere un equilibrio tra il diritto alla tranquillità dei cittadini e il desiderio di coloro che vogliono vivere la città in modo educato e rispettoso anche durante le ore serali. Sarà una sperimentazione importante da monitorare insieme per comprenderne i punti di forza e per apportare eventuali modifiche per rendere l’azione ancora più efficace. È grazie all’impegno di tutti che possiamo continuare a migliorare la qualità della vita nella nostra città”.

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9 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. E’ la solita storia, cambia tutto perchè non cambi niente, non è pensabile che si possa chiedere a chi abita sopra questi esercizi pubblici, di andare a dormire per decreto alle due del mattino, è chiaro che questa amministrazione non ha idea di cosa voglia dire avere le finestre sopra questi animali notturni, non hanno idea di che tipo di discorsi escono da quelle mangiatoie, non hanno idea che cosa voglia dire chiedere dalla finestra di abbassare il tono di voce, e non hanno idea delle risposte che si riceve, poi dicono uno diventa pazzo se secnde in strada con un lancia fiamme, e che come devo scendere in strada ? con la Bibbia e il Corano ? questi ti rompono il c**o perchè sono anche vigliacchi, e poi chi mi paga le cure sanitarie ? l’assessore ? e pensare che è nato e cresciuto a Cannaregio, ma ora abita anche lui a mestre, per di più non può fare diversamente dal momento che suo fratello è titolare di uno di questi luoghi a Santa Margherita. L’unica possibilità che ci resta è quella di non votare più senza leggere il programma del singolo candidato, e di firmare un contratto con l’amministrazione chiedendo di far rispettare la città in tutto e per tutto, votiamo un Sindaco che sia veneziano, che risieda in città tutto l’anno, magari sopra ad un locale, e che prenda l’ACTV come tutti noi, o meglio ancora se va a piedi, lo so questo post è populista, retorico utopico, ma chi se ne frega tanto questa amministrazione si pulisce il c**o con quello che pensiamo noi. Shylock the first

  2. P.s.: scusate ho dimenticato un dettaglio. Voglio ricordare al Signor Sindaco prima autorità cittadina in fatto di SANITÀ, che il riposo notturno è strettamente raccomandato dalla Scienza Medica in 7-8 ore e che a Venezia esistono ancora gente che al mattino si alza per lavorare e bambini che vanno a scuola. Il mancato riposo lede alla Salute Pubblica. In caso di ripercussioni su fisico e mente ognuno saprà che soluzione prendere.

  3. E le altre zone di Venezia escluse dall’ordinanza ? Libertà di rompere a go go ? Aprono esercizi pubblici come i funghi, tutti trasferimenti ? In Campo S.Giacomo dall’Orio, ex parrucchiera, ha aperto non si sa bene cosa, invadendo anche l’esterno. Non esiste piu’ una superficie minima ? E poi trovi tutte le immondizie prodotte dagli avventori sui davanzali delle case vicine. E’ questo che si vuole ? svilire Venezia e i suoi abitanti fino all’ultimo ?

  4. Ma che ordinanza è ? A Londra alle 22 passa il poliziotto di quartiere ad avvisare che è ora di chiudere, il barista suona la campana dell’ultima bevuta e poi alle 23 tutti chiusi altrimenti multe astronomiche e sospensione licenze….

  5. Dopo le 23 tutti a nanna e locali chiusi, c’è gente che si alza alle 04 per andare a lavorare. Presa in giro e campagna elettorale in corso, poi tutto resta nella carta come sempre. Poi si lamentano che non trovano medici e magistrati che vogliono venire ad abitare a Venezia. Ma chi glielo fa fare, spendere una fortuna per comprare casa a Venezia, restaurarla, arredarla, per poi non trovare pace né riposo né di giorno né di notte. Ma da dove arriva tutta sta’ ricchezza che consente ai giovani di non lavorare e spendere e spandere in vizi? Le meravegie nase sui piteri.

    • Con la divisione di Venezia da Mestre i veneziani avrebbero avuto potere di voto, poi non si sa se sarebbe stato un successo o se tutto sarebbe andato come va. Non abbiamo un’ opposizione in Consiglio comunale, perché così è stato voluto e non abbiamo cittadini con il coraggio di mettersi a protestare sotto Ca’ Farsetti. Io ci sono. Per me un assessore al commercio che è “socio” di esercizi pubblici non è compatibile. Ai veneziani piace essere pestati come il lardo.

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