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“A Venezia in vendita magliette con espressioni volgari sui simboli della città, è questa la svolta per il decoro?” La protesta

A Venezia una nuova linea di abbigliamento pone in vendita magliette su cui sono impressi i simboli della città storica con sopra le espressioni più volgari delle nostre forme dialettali. Una trovata evidentemente goliardica che però si colloca sul piano più evidente della mercificazione della città nonostante: "la delibera n° 26 del 26 aprile 2022 annunciasse provvedimenti contro la " paccottiglia " segnalando che "appare urgente una generale lotta contro il degrado ".

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A Venezia, città mondiale della cultura, s’inaugurano mostre d’arte straordinarie: il Carpaccio a Palazzo Ducale, la nuova loggia palladiana all’Accademia e la Scuola di Burano alla Bevilacqua La Masa. Ebbene s’inaugura anche un nuovo negozio che, con i suoi messaggi promozionali, è uno sfregio a tutto ciò e a tutti noi cittadini.

Il negozio è in Campo San Geremia,  ( alleghiamo foto ) è in attività da qualche mese nonostante la delibera n° 26 del 26 aprile 2022 annunciasse provvedimenti contro la ” paccottiglia ” e parlasse di ” voler tutelare i commercianti che portano avanti sapere, storia e tradizioni secolari della città ” ed inneggiasse al buongusto e, soprattutto al decoro permettendo aperture per la vendita settore moda ” solo di alta gamma ” ed ancora  segnalando che “appare urgente una generale lotta contro il degrado “.

Forse è questo che il Comune intendeva  per moda di alta gamma? Magliette con frasi da trivio sopra  i due simboli della nostra Città, il Leone e la Gondola, violati solo a scopo di lucro.

Il Consiglio Comunale ci aveva fatto credere in una svolta di questa becera mercificazione di Venezia, ma purtroppo, quello che  appare evidente è che ciò non è avvenuto. E’ velleitario poterlo fare senza i necessari e doverosi controlli.

Ci sarà pure una qualche autorità  che possa intervenire per bloccare questo scempio….

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41 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ha fatto male a togliere le magliette dalla vetrina, quasi, quasi apro un negozio e mi metto a vendere maglette volgari, e bottiglie di vino con le etichette che non vi piacciono, e peni di tutte le misure. la droga e il fumo no perchè fanno male alla salute, Shylock the first

  2. Francamente dopo lettura dei vari commenti degli ultimi 3 giorni rimango deluso, mi sarei aspettato una levata di scudi non tanto contro la trivialita’ che ci può anche stare, ma associare quest’ultima ai simboli sacri della Città è una operazione commerciale che punta al più becero profitto.
    Un altro chiaro esempio di mercificazione di una Città ormai senza futuro.
    Ma I nostri amministratori forse se ne sono accorti?

    • Forse è una presa di posizione più laica, illuminata e goliardica, della cosa?
      Da grafico ed esecutore di magliette, posso dire erano pessime graficamente, quello sì.
      Venezia merita livelli più alti di espressione, anche quando bestemmia.
      Se deve essere “volgare”, che sia una volgarità degna di una delle capitali mondiali dell’arte.

  3. sarà un problema una maglietta con scritto “va in mona”, e se c’è questo articolo vuol dire che ala fine viene comprata (per poi mettersela? no ragazzi per averla come gadget, me lo vedo difficile un losangelino che gira con un ghe sboro sul petto)alla faccia del decoro e alla faccia del buongusto (perchè graficamente parlando è oscena). I problemi di base sono altri.

  4. Ma putei el casoto non xe la maieta, el casosto xe che i gavaria dito che non se podeva aprir negossi turistici in centro.
    Quel signor xe andà fora de levada tante volte

    • ghino di tacco, ascolta scienziato non chiamare le persone ” putei” è offensivo, o pensi di essere la sola persona con la verità in tasca ? questo Assessore si è insediato da qualche mese,e voi sinistrosi pretendete che tutti i mali di Venezia spariscano, sono secoli che la città è governata dalla sinistra, sono sicuro che questo non può essere considerato un problema, che vendano ciò che la gente vuole comprare, ma davvero perdiamo tempo a criticare l’operato di una persona che si sta adoperando per cambiare le cose ? vi cambia la vita vedere una persona per strada che le indossa ? a me indigniano molto di più i clandestini che chiedono l’elemosina con insistenza, all’angolo di ogni strada, o vicino ai supermercati. Poi non capisco per quale motivo alcuni commentatori danno del cretino, o altri scrivono che sono fandonie, ma perchè non rispondono con educazione ? siete più volgari delle magliette. Shylock the first

        • ghino di tacco, non avevo dubbi, sarebbe meglio se scrivesse in Italiano, perchè il suo venexian scritto fa da c*****e , mi scusi non se ne abbia a male. Poi che lei non sia se*aiolo e tutto da vedere.Shylock the first

          • Cossa xei sti stomeghezzi? T’ho capio, non ti xe nato vizin al canal, ma al forte, ma va ben.
            Poi, ancuo ti ti xe de destra, ancuo ri ti se de sinistra, campatissime, ma xe una vovada questa.
            Gho capio sì, ti xe dei quei che lo gaveva duro, una volta, ancuo i ga pansa e i bisegna per tutto.

  5. Con i calli pieni di spazzatura cinese di infima qualitá, negozi che svendono la nostra cultura, con in primis vetro cinese spacciato per di Murano, in MIGLIAIA di buchi tutti uguali e pieni della stessa materia organica anfibia… e ci preoccupiamo di una maglietta con su scritto “ghe sboro” prodotta da un brand torinese? Sti indignati stan andando a fondo in una cittá degradata e presa male come poche, ma si indignano per il decoro di quella maglietta? Dovrebbero suonare un requiem ai loro neuroni.

  6. Chi è contro secondo il sottoscritto è un ridicolo esempio di pecora pronta alla tosatura di massa, pensiero unico dominante in nome del politicamente corretto, così come è stato per i vaccini, per l’ucraina, e per tutto quello che vorranno farvi digerire. Chiaro che questo è solo il mio pensiero, e se nessuno è della mia stessa opinione non cambierà nulla, io resterò io e voi ……resterete sempre voi. Viva la libertà di espressione, viva la libertà di pensiero e di impresa. Shylock the first
    p.s. preferivate le magliette con su scritto ” O bella ciao “.

          • Marilena, sono tanto cretino quanto lei, con la differenza che Lei non lo sa, comunque tutto quello che lei augura a me io lo raddoppio nei suoi confronti. Pensi che volgarità una maglietta con su scritto ” ghe sboro ” , che schifo, non si può andare in giro per la città, ma come può una giunta permettere queste cose ? ma come può un assessore non vedere queste oscenità ! . Ma andate tutti a c****e moralisti dei miei stivali. Ma siete tutti parenti ? è causa del va**ino che la pensate tutti allo stesso modo ? Shylock the first

    • Decisamente le magliette “O bella ciao” possono non piacere, specie ai fascisti, ma non sono offensive; quindi nel loro caso il problema non si pone.
      Recitano il ritornello della canzone italiana più conosciuta al mondo, che parla di libertà e di lotta contro le oppressioni, quindi non vedo perché dovrebbero essere proibile.
      Tuttavia qui si parla di maglie “volgari”, e non è facile dare un giudizio.
      Francamente per me questo tipo di volgarità, piaccia o non piaccia, è comico, fa ridere, è pecoreccio, popolano, borgataro, forse un po’ “tamarro”, e io non lo disapprovo.
      Dei simboli sacri me ne infischio, essendo non credente, ma sono un creativo, lo faccio di professione, e trovo che le magliette fossero graficamente brutte.
      Come ho già avuto modo di dire, anche la “volgarità” a Venezia dovrebbe essere espressa da artisti di un certo livello.
      Ci sono fior di illustratori e grafici, nella nostra zona, io mi sarei affidato a uno di questo; qualcuno che abbia estro e fantasia nella scelta dei colori, dei caratteri, delle immagini che, francamente, in queste magliette trovo davvero dozzinali e scarsamente d’effetto, se non per la parolaccia, ma lì “grazie al kazoo”, son capaci tutti.

      • Magliette contestate a Venezia, Costalonga: “Quei termini fanno parte della tradizione di Venezia”

        «I termini che vengono usati su quelle magliette fanno parte della tradizione di Venezia». L’assessore al commercio Sebastiano Costalonga replica così alla polemica avviata da Confesercenti sulle magliette comparse in campo San Geremia con il campionario delle imprecazioni tipiche veneziane (da “ghe sb…” a “va in m…”) stampate a caratteri cubitali ed esposte in vetrina. «Frasi offensive per la città», così le aveva bollate Cristina Giussani presidente di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo e titolare della libreria “Mare di carta” che aveva poi puntato il dito sulla tutela del decoro cittadino.
        Per l’assessore Costalonga, però, il problema non si pone. «Innanzitutto quel negozio fa capire che la delibera antipaccottiglia funziona: al posto del negozio Atipici, aperto qualche mese fa e specializzato in maglie, felpe e sneakers alla moda, era previsto uno dei soliti negozi di caramelle per turisti e che invece non ha potuto aprire».

        • l’assessore afferma che si tratta di lessico della tradizione veneziana…. forse in casa sua è consuetudine esprimersi così. le tradizioni della nostra città sono, per fortuna, ben altre. spiace che chi si sforza di tutelarle sia considerato, dall’ineffabile assessore, “bigotto”.
          aggiungo che se un cittadino apostrofasse con gli stessi termini il sig. Costalonga, dubito che risponderebbe con una risata divertita. penso invece che lo denuncerebbe per oltraggio .

          • Veneziana “bigotta ? ” vada a sentire come si esprimono i gondolieri e poi ritorni su queste pagine Shylock the first

  7. Oltre a questo ciarpame, non esiste piu’ la pubblicità dei prezzi? Ci sono svariati negozi di ogni genere che neppure si sognano di apporre un prezzo che sia uno nelle vetrine. Anche da una decina d’anni, in bella vista e con omaggio degli assessori.

  8. In Italia siano dominati dalle lobby e dall’alta finanza e, dominati vuol dire non governati, ormai la bassezza e la spudoratezza non ha limiti. Il 15 dicembre è stata approvata la delibera (votata anche da chi blatera contro l’apertura di nuovi alberghi e l’esodo forzato) che permetterà al Palazzo ex sede della Camera di Commercio, in via XXII Marzo di diventare ALBERGO, altre attività commerciali in centro storico molto presto cesseranno grazie al lauto compenso di buona uscita che vengono offerte, attività che cambieranno l’uso. Mi chiedo come fanno i prossimi acquirenti a sapere in anticipo che il cambio d’uso viene consentito, prassi che da decenni ha consentito lo sfruttamento della città. Mi chiedo come si abbia ancora il coraggio di votare.

  9. Le nuove magliette apparse a San Geremia altrove non sarebbero permesse… ma a Venezia tutto è possibile, la Città non è governata, è allo sbando, preda di una imprenditoria da rapina.
    Ma le Autorità preposte latitano….

      • Probabilmente, quelli che scrivono qui, non si sono mai mossi dall’isola, perché, come dici tu,sono anni che in giro per l’Italia ci sono questi tipi di magliette.
        Comunque, questi sono tutto il giorno su FB, per loro, i problemi sono questi, in Francia invece sono ben altri.

  10. Vorrei prima vedere una delibera e qualche articolo contro le volgarità gratuite urlate da gondolieri e tassisti: “va in mona” e la gondola mi sembra azzeccato e più geniale di tanti capi orribili d’alta moda in cui c’è una boutique uguale in ogni città importante.

  11. Tutti proclamano ma non mantengono. Chi gli crede più? Ma non vedete quanti nuovi banchetti di paccottiglia aprono? 2 nuovi a Santa Maria Formosa, 2 anche in riva degli schiavoni. Questi sono quelli che ho contato io. Proprio di questo ha bisogno Venezia. Vergogna.

      • Ormai la città è stata venduta, scacciati gli abitanti come fosse una casa venduta al miglior offerente, destinata ormai a un degrado totale che è quello di amministrazioni ingorde, aspettiamo chi avrà il coraggio e la capacità di scacciare i mercanti dal tempio

    • Vi siete mai chiesti in mano di chi è stata l”Urbanistica” in questa città dal dopoguerra? Chi ne ha “disegnato” l’ assetto fisico-socio-economico attuale? prendetersela con gli effetti e ignorare le cause è stupido e inutile!!! ..e le cause ci sono!!! si chiamano “urbanistica” ..con nomi e cognomi che si vantavano (Eddygrad!!) e vantano di averla “salvata” !!

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