IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

sabato 27 Aprile 2024
13.7 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEVivere a Venezia"Venezia è una città difficile? Sì! Anche per quei 50mila che si ostinano...". Lettere
Questa notizia si trova quiVivere a Venezia"Venezia è una città difficile? Sì! Anche per quei 50mila che si...

“Venezia è una città difficile? Sì! Anche per quei 50mila che si ostinano…”. Lettere

pubblicità

Venezia è una città difficile? La mia risposta è sì!
Lo è anche per quei 50mila che ancora si ostinano a caro prezzo ad aiutarla e quando dico a caro prezzo non lo dico solo in termini economici!

Io ci sono nato e ci vivo da 71 anni perché è una città che ti da molto in termini di rapporti sociali (quanti in terraferma se incrociano un amico in macchina si fermano a parlare? Qui se hai fretta speri di non incrociare nessuno perché di sicuro faresti tardi!) e di vita (nessun stress per parcheggi ecc.).

Ma siamo oramai come una piccola sperduta popolazione delle foreste fluviali circondati da 30MILIONI di turisti all’anno che continueranno ad aumentare visto che la politica cittadina non si produce in piani di riconversione anzi incrementa sempre più l’ospitalità che attenzione non porta ricchezza alla città né ai suoi cittadini.

Quanti infatti sono i gestori e i lavoratori del turismo che abitano nel comune e che con l’irpef comunale contribuiscono al bilancio della città? Pochi e guarda caso nessuno fa un censimento su questo!

Anche nella zona popolosa di Castello in cui la presenza di bambini abbassa sicuramente l’età media dei veneziani si sta da anni cercando, grazie alla politica mercantile del Sindaco di Mestre, di aumentare il flusso turistico… ci hanno provato con i gasometri, oggi con l’ex caserma di San Pietro di Castello snaturando così un tessuto veneziano ancora vivo (preciso per i malpensanti io vivo a San Marco e non ho interessi nell’area castellana!).

Da anni si parla di biglietto di ingresso a Venezia per entrare in città ed ogni anno si rimanda all’anno successivo. Si arrestano così i flussi? No di certo, aumentano i flussi di denaro che non ritornano come succede da anni alla città ma in compenso i turisti avranno ancor più la sensazione di poter girare e vivere la città come fosse Venezialand (vedi i bagni nei canali pieni di colibatteri o i giri in moto bicicletta magari in costume da mare) e una tassa d’ingresso che cozza contro l’art. 16 della nostra Costituzione.

Noi presidiano per ancora poco il territorio e vorremmo l’aiuto di chi viene da fuori che abbia una sensibilità e un rispetto per la città e anche per noi!

Grazie a tutti coloro che anche nelle critiche costruttive ci aiutano a sopravvivere.

Marino Tagliapietra

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

8 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Cari Signori,
    quei turisti che tanto disprezzate pagano 7,50 euro la corsa in vaporetto, pagano 4 euro al giorno la tassa di soggiorno, fanno lavorare bar e ristoranti. Sul serio credete che ACTV con gli abbonamenti dei veneziani sia in grado di sostenere i costi?
    Se non ci fossero loro, le locazioni turistiche, e le attività commerciali in genere, altro che sedili imbottiti sui vaporetti la barca a remi e rifiuti bruciati in piazza visto il costo insostenibile per le famiglie.
    Il turismo è la salvezza di venezia, non la condanna.
    Gli immobili a venezia hanno visto incrementare il loro valore a dismisura, e come è ovvio che sia c’è chi ha preferito monetizzare ed andarsene. Magari per qualcuno è meglio una villa in campagna che la scomodità e l’invadenza dei piccoli centri.
    Senza turismo la città sarebbe morta da un pezzo.
    Il mondo cambia, rimanere ancorati al passato non ha senso.

  2. Nulla di nuovo sotto il sole. Venezia non è più Lei. Bisogna adattarsi o quanto meno sopportare il delirio del turismo per viverci. Questa, purtroppo, è la realtà da cui sarà molto difficile uscire. Ho conosciuto La Venezia degli anni sessanta da bambino e settanta – ottanta da ragazzo. Un’altra Venezia. La vera unicità risiedeva nella socialità: la microcomunità (la calle con le sue botteghe – il campo) inserita nelle comunità più grandi. Tutti si conoscevano. Ora tutto questo è finito. I selciati e le residenze sono solo ad uso di trolley di tutti i paesi, le serenate sono alle nove di mattina, il ricambio generazionale (leggesi residenzialità) è stato bruciato dal denaro facile del turismo, il commercio orientale si è introdotto a grandi passi facendo della città uno bazar (tra l’altro di pessimo gusto). Per ultimo tutti i centri direzionali che Venezia vantava hanno lasciato da tempo la città. Solo un piccolo ricordo che permette di capire cos’era la venezianità – intesa come spirito della città. Ho ancora vivo il ricordo dei battelli (vaporetti) con cabina spaziosa e sedili .. con schienale imbottito (!) e si trovava sempre posto, una piccola crociera. Cos’è adesso – tanto per dirne una – il trasporto pubblico? semplicemente una penitenza a cui molte volte- purtroppo – non ci si può sottrarre. Venezia è cambiata il mondo è cambiato.

  3. Certo che ci vuol coraggio a dire certe cose. Abbiamo avuto una serie di sindaci, primo tra tutti il nostro filosofo, che hanno traghettato senza pietà la città in uno stato pietoso: commercio libero di qualsiasi tipo, licenze illimita te per affittare turistiche, grandi navi, taxi a centinaia che distruggono impuniti la città. Adesso mi chiedo come si faccia a prendersela con l’attuale sindaco. Bene o male, piaccia o non piaccia, anche se non è raffinato come certi nostri compaesani (per lo più nullafacenti e snobboni) le navi non ci sono più, hanno applicato il primo regolamento serio sul commercio, stanno per applicare il numero chiuso, stanno intervenendo sulle locazioni. Il tutto con conti in ordine che hanno permesso al nostro comune di non andare in default durante il covid (cosa che sa sarebbe certamente accaduta con i soliti). Tutti provvedimenti migliorabili per carità. Ma chi ha ridotto la città in queste condizioni non è certo Brugnaro. Sono i sindaci precedenti in combutta con una larga parte della popolazione veneziana stessa.

    • D’accordo con Luca sulle responsabilità delle passate amministrazioni di sinistra, ma quella attuale sta dando la mazzata finale a Venezia. Le operazioni che sta mettendo in atto sono soltanto di facciata, non risolvono un bel niente, tanto più la barzelletta del numero chiuso con prenotazione. A Venezia oramai c’abita bene soltanto chi c’ha casa di proprietà e schei, tanti schei.

        • Rispondo solo dopo 30 giorni non perché me ne sia dimenticato ma perché non volevo che fosse l’ira a dettare la mia precisazione. Innanzitutto preciso che le affermazioni sui “nullafacenti e snobboni” le ritengo offensive quando queste vengono in risposta ad una mia missiva perché sono un pensionato di un’azienda privata e con metà della mia pensione pago l’affitto! Poi non si può dare il merito degli interventi sulle locazioni per turisti all’attuale sindaco visto che la proposta di legge votata poi dal parlamento è stata depositata da un avversario politico dello stesso! Se sono aumentati il numero degli alberghi svendendo il patrimonio cittadino ( ossia di coloro tutti che ci vivono ) e se sono state rilasciate licenze per pasta take away e similari vorrei che qualcuno mi dimostrasse con i numeri quale incremento c’è stato di tutto ciò negli ultimi 5-6 anni! E questo è servito ad arginare l’arrivo di turisti? In contrasto con l’art.11 della costituzione ora si vuol pagare una gabella a chi entra cosicché il turista maleducato ( ossia la maggioranza ) avrà un motivo in più per pretendere di fare ciò che vuole…”ma ho anche pagato!” Ripeto non è così che si risolvono i problemi di Venezia e persisto nel dire non si risolvono con questo Sindaco che non solo non ci abita ma che oltretutto lavora più spesso in terraferma come tutti, o quasi, gli assessori

  4. Sono d’accordo con il sig. Tagliapietra. A Venezia io ci ho lavorato e spesso andavo a passeggiare per rilassarmi e ammirare le bellezze di questa unica città. Ora invece non ci vado più in quanto mi rattrista vederla ridotta così. Per quanto riguarda il campagnolo affarista stendiamo un velo pietoso

    • Sarebbe i gabbiani a buttare fuori città troppo turisti, a salvarla dei commercianti del tempio? Sono tanti i paesini, ovunque nel mondo tornati morti dal turismo, senza più nessuna vita genuina, né cittadinanza, nemmeno falsa. Questi ti mostrano la strada che sta per prendere la Venezia a numero chiuso. Avete ragione veneziani di aver paura. Perché il governo non salva con innovativa decisa le prospettive della città, anche patrimonio immateriale del paese? È arrivato il tempo del pane disprezzato?

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img