IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

domenica 28 Aprile 2024
12.8 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEaffitti turistici a VeneziaVenezia e le affittanze turistiche: il regolamento per le locazioni turistiche di Nicola Pellicani
Questa notizia si trova quiaffitti turistici a VeneziaVenezia e le affittanze turistiche: il regolamento per le locazioni turistiche di...

Venezia e le affittanze turistiche: il regolamento per le locazioni turistiche di Nicola Pellicani

pubblicità

Arriva il regolamento per le locazioni turistiche brevi. Il Comune potrà rilasciare autorizzazioni e stabilire la durata temporale degli affitti.

“Ho presentato un emendamento (n. 37.02), al decreto 50 /2022 in discussione in questi giorni alla Camera, che punta a disciplinare le locazioni ad uso turistico a Venezia. Vale a dire assegnare al Comune la facoltà di utilizzare strumenti normativi utili a regolamentare la materia. Partendo dalla consapevolezza che la trasformazione del patrimonio residenziale in alloggi turistici è ormai fuori controllo, favorendo lo spopolamento della città antica.
La norma mira a trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza di tutelare la residenza e il diritto a svolgere l’attività di locazione turistica.

L’emendamento rappresenta una proposta concreta per regolamentare una parte importante del problema relativo alla gestione dei flussi turistici e per rispondere all’esigenza di favorire il ripopolamento del centro storico. E’ una proposta sostenuta dal Pd, aperta a tutte le forze politiche, che nei prossimi giorni durante l’esame del decreto potrà essere modificata, migliorata, sapendo che non è più tempo di rinvii e tentennamenti. Ma è il momento delle scelte per la città. Le forze politiche cittadine battano un colpo. Se l’emendamento sarà approvato tra pochi giorni diventerà legge dello Stato e il Comune avrà uno strumento per regolare il fenomeno.

Cosa prevede l’emendamento? La facoltà, perciò non l’obbligo, attraverso un regolamento comunale di consentire l’attività di locazione turistica breve subordinatamente al rilascio di un’autorizzazione avente carattere temporaneo. Inoltre il Comune ha la facoltà di stabilire nel regolamento un limite di durata temporale alle locazioni turistiche in ciascun anno, differenziandosi anche in relazione alle esigenze delle zone della città. Che significa poter intervenire anche in singole zone della città dove la pressione è maggiore.


In base agli ultimi dati le locazioni turistiche sono oltre 7mila con circa 14mila camere e più di 30mila posti letto, senza contare gli abusivi

In base agli ultimi dati le locazioni turistiche sono oltre 7mila con circa 14mila camere e più di 30mila posti letto, senza contare gli abusivi.

Un fenomeno che ha letteralmente snaturato il tessuto sociale della città, come è stato denunciato anche dal Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto alla Camera ieri, 14 giugno, durante l’audizione – agli atti in Commissione VIII Ambiente – nell’ambito dell’indagine parlamentare sui problemi di Venezia da me promossa.
La denuncia del Prefetto di Venezia nell’audizione alla Camera conferma l’urgenza di intervenire a disciplinare un fenomeno divenuto una vera e propria emergenza.
Tanto che ha chiamato in causa anche l’art. 41 della Costituzione che parla di funzione sociale della proprietà privata per riaffermare la necessità di intervenire al più presto.

L’emendamento punta a recuperare lo spirito originario della sharing economy, nato per favorire scambio di case tra abitanti che però ha finito, in particolare nelle grandi città d’arte, per snaturarsi completamente, diventando un’attività ricettiva incontrollata attraverso forme diffuse di speculazione immobiliare internazionale, finalizzate esclusivamente alla rendita e incidendo oltre che sugli affitti anche sui prezzi delle case ormai fuori portata.


Già da diversi anni le più importanti destinazioni internazionali con maggior affluenza turistica si sono dotate di una regolamentazione per arginare il fenomeno dell’overtourism

Già da diversi anni le più importanti destinazioni internazionali con maggior affluenza turistica si sono dotate di una regolamentazione per arginare il fenomeno dell’overtourism, tesa a limitare i flussi di visitatori e tutelare l’ambiente. A Parigi e in molte città francesi è previsto un periodo massimo di affitto pari a 120 giorni. A Barcellona e a Berlino vige l’obbligo di registrazione per tutte le proprietà; ad Amsterdam ogni appartamento non può essere affittato per più di 30 giorni all’anno; a Ginevra il limite è di 60 giorni per anno; a Londra e Madrid di 90 giorni per anno; a New York i singoli contratti di affitto non possono avere durata inferiore a 30 giorni se non si è in possesso di una licenza alberghiera.

È evidentemente che la degenerazione degli affitti brevi costituisce solo una parte del macro-tema relativo alla gestione dei flussi turistici a Venezia che, per essere affrontato in modo serio, comporta necessariamente un mix di azioni: per investire sul ripopolamento di Venezia è fondamentale agire anzitutto sulla base economica della città, con l’obiettivo di superare la monocultura turistica. Nella consapevolezza che il turismo resterà comunque la principale attività economica, ma non potrà essere l’unica, se vogliamo difendere la vita della città.

Le trasformazioni radicali dovute allo choc della pandemia e alla guerra in Ucraina, associate all’aqua granda del 12 novembre 2019, hanno determinato pesantissime conseguenze in città, ma soprattutto un punto di rottura che impone di Ri-Pensare Venezia, secondo un nuovo paradigma ispirato alla sostenibilità”.

Nicola Pellicani

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

11 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Regolamentare, dunque restringere, le affittanze locali di chi ha ancora una proprietà con la quale arrotonda lo stipendio -se ce l’ha- e permettere allo stesso tempo di aumentare le presenze alberghiere che si vedono nascere ogni giorno e in ogni dove, nella città. Quanti edifici sono stati “convertiti” a tempo zero in hotels “grazie” alle holding alberghiere mente un residente diventa matto per avere dei permessi per qualsiasi necessità? La FARSA, targata… (auto-censura).

  2. Sempre le solite ricette ” si deve. bisognerebbe ” questa è VENEZIA e come il resto del mondo cambia e continuerà a cambiare, si deve cercare di attenuare i cambiamenti, ma che questi cambiamenti siano legati alle affittanze brevi penso proprio che non ci crediate neppure voi. Si pensa davvero che chi vuole visitare VENEZIA in maniera più sostenibile rinunci a visitarla ? NO!!!! andrà nelle offerte in terraferma, farà il pendolare e graverà maggiormente il centro storico. Certamente se sarò costretto e non potrò più avere reddito di sostentamento venderò a qualche straniero e darò anche io un saluto alla ” DOMINANTE ” mi dispiace per mio figlio che in un futuro non potrà più essere veneziano. Verrei ricordare a tutti che è troppo comodo pretendere di gestire il sedere altrui

  3. Carissima ROBERTA le tasse le pago eccome, inoltre, i miei ospiti pagano la tassa di soggiorno per fare anche pipì nel mio bagno e non nelle calli come tu dovresti sapere bene. Il fragile equilibrio di cui fai riferimento, non sono i nostri turisti che in parte sono andati a compensare gli esodi dei residenti, esodi che continueranno per ovvi motivi ? ti piaccia o meno VENEZIA vive di solo turismo, e con questo devi confrontarti, non è forse la massa di visitatori pendolari che stanno creando i problemi? VENEZIA è la terra di conquista per albergatori, immobiliari e ristoratori con annessi plateatici abusivi ? non vivo di rendita e penso che sia legittimo che il mio immobile ( lavorando ) possa permettermi perlomeno a mantenersi ? o devo come tu vorresti che lo vendessi a qualche immobiliare per andare fuori dal centro storico ? per quanto riguarda shylok sarebbe bene che ti informassi, le regole ci sono e per quanto ne so io vengono rispettate, non vengono rilasciati cambi d’uso se non a ristoratori e interi palazzi storici per adibirli a alberghi di lusso. Un appunto riguardante le fognature è vero, c’è una deroga per chi non può (piani alti ) costruire la fossa imof, d’altronde non si può pensare di distruggere un appartamento sottostante non di tua proprietà, i nostri amministratori hanno pensato non di cominciare una linea fognaria a depressione obbligando i vari proprietari tutti indistintamente ad allacciarsi e risolvere per sempre un problema non da poco, ma obbligando i solo proprietari dei piani bassi a costruire fosse imef ( che mai funzioneranno) sobbarcandosi spese spaventose, mettendo oltretutto a rischi di stabilità dell’edificio non indifferenti. Prima di emettere sentenze analizzate le varianti che una città come VENEZIA può avere e sono d’accordo che non ha niente a che vedere con altre città, ricordando che VENEZIA non è dei veneziani, ma di tutto il mondo il nostro compito è proteggerla e accogliere i nostri ospiti nel miglior modo e stiate certi che gli host privati lo fanno e non vivono di rendita.

  4. Penso che la funzione sociale possa essere svolta anche dagli immobili in terraferma e non necessariamente in centro storico.
    Che poi il Prefetto abbia meno preoccupazioni se ci sono meno flussi turistici è comprensibile, ma secondo me ciò sta su un piano inferiore al diritto di godimento della proprietà privata.
    Credo poi che la presenza di alloggi su Airbnb sia molto meno impattante su Venezia di tutti i nuovi ostelli nei pressi della stazione, in quanto attira una fascia di turisti diversi e più motivati ad un turismo di qualità e chi tanto va auspicando ad alta voce proprio questo turismo di qualità si dovrebbe interrogare sul perché ha lasciato realizzare tale enorme offerta low-cost.

    • Sono pienamente in accordo con la tua analisi, purtroppo il rispetto del tuo, analizzare bene la situazione attuale e poter fare una minima proiezione per il futuro non è per tutti

  5. Robi il tuo ragionamento andrebbe bene per Roma, Parigi, New York… per caso sei uno di quelli che sostengono che Venezia sia una città come le altre? La discussione in corso nasce dal fatto che con gli anni si è capito che, alla lunga, la fame di schei distrugge il fragile equilibrio che tiene su tutta la baracca. Ti piacciono i soldi? Lavora (anche a Venezia se ti va) o vivi di rendita (altrove, non qui. Qui fanno bene a farti pagare tasse, tasse e ancora tasse)

  6. Trovo assolutamente errato il presupposto che Venezia possa sopravvivere sul solo turismo. Venezia può ospitare attività culturali e formative e strutture per la ricerca e l’innovazione. Durante la pandemia migliaia di veneziani sono ritornati nella loro città, espulsi dal sistema degli affitti brevi e quindi non è una utopia pensare a programmi di ripopolamento. Ricordo che c’è la grande area del porto, della ferrovia e di Piazzale Roma da riconvertire in funzione della residenzialità. Se l’hub di interscambio è Mestre, a Venezia centro storico basta una stazione di treni/bus navetta. Si possono invitare i migliori architetti ed urbanisti a studiare progetti e programmi di elevato livello artistico e funzionale per un nuovo quartiere, grande un quarto dell’attuale spazio della città lagunare, che rappresenti l’apice della modernità e sostenibilità ambientale, dando posto a nuove attività di ricerca e studio, a nuclei residenziali stabili e temporanei ove collocare lo sviluppo della città all’altezza della sua tradizione. Sarebbe un colossale investimento ed una vera rinascita di una città che non vuole essere solo un museo e la testimonianza del passato.

  7. Ma non era già stato fatto un regolamento su metrature (40mq minimo) , scarchi fognari etc ?
    Negli ultimi decenni c’è stato un completo lassismo , si sono fatti appartamenti per i turisti anche nei sottoscala e i cambio d’uso dati come noccioline…..Era da allora che si doveva mettere un limite e un regolamento preciso ( e senza deroghe!!!)

  8. Carissimo PELLICANI lei pensa veramente che sia la soluzione per ripopolare VENEZIA ?
    forse i ristoratori le hanno chiesto di trovare una soluzione di locazione hai loro dipendenti sottopagati ? o gli albergatori hanno bisogno di limitare la disponibilità turistica a VENEZIA per poter aumentare i prezzi ? le ricordo che i piccoli proprietari che affittano in regola, sono quelli che contribuiscono, e non poco a tenere la città in una condizione accettabile, alzi gli occhi e guardi quanti immobili in pessime condizioni chiusi. Noi piccoli host veneziani amiamo la nostra città, non pensiamo di dover vendere l’immobile a qualche gruppo, magari straniero . forse non sa che siamo proprio noi residenti o ex residenti ma ancora proprietari a fare le manutenzioni agli immobili e partecipare fattivamente alla sopravvivenza della città che deve rimanere ai veneziani e possibilmente avere un piccolo introito. Limitare i giorni di affittanze vuol dire chiudere alla extra alberghiera, si impegni Lei di sinistra affinchè l’amministrazione restauri e metta a disposizione gli immobili (e sono tanti) disponibili; se non sono sufficienti trovi un accordo con la curia per eventuali altri alloggi. Si impegni a fermare tutte le aperture incontrollate di alberghi dentro e fuori città che vanno a gravare sulla stessa ; si faccia un giretto per la città così capisce quali sono i veri problemi e si faccia una domanda, quali sono le persone che potrebbero essere interessate a risiedere a VENEZIA stabilmente.

    Buon Lavoro

    • le tue parole sono Oro che cola , ma a questi cialtroni da 20mila euro al mese, cosa vuoi che interessi , Venezia si spopola da 50 anni , AIRBNB è appena nato e avrebbe rovinato la città ,che si mettano loro in gioco ,aprire attività e rischiare di suo, bla bla bla

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img