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Venezia, come si aggirano i divieti. Anziani che fingono stretching, passeggiate di coppia, di gruppo, ecc

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Venezia, come aggirare i divieti. Anziani in tuta che fingono stretching, passeggiate di gruppo, ecc

Un normale pomeriggio veneziano primaverile, come se il coronavirus non esistesse. È questa la situazione di venerdì 10 aprile incontrata scendendo a piedi da Sant’Elena dove il parco è ancora quasi normalmente frequentato anche da bimbi con genitori. In via Garibaldi, nel sestiere di Castello, invece, una moltitudine di situazioni di regole piegate, adattate, alle esigenze dei “libertini”.

Davanti alla Coop – supermercato che ha da tempo contingentato gli ingressi dando vita a una lunga coda che si snoda fin oltre l’edicola – le problematiche non riguardano i clienti, che attendono il loro turno nel rispetto delle distanze, quanto chi ci passa davanti non pensando alla spesa se non come pretesto, magari girando con un carrello vuoto, magari passeggiando a due a due, in gruppo o in famiglia.

E nonostante il sito del Governo riporti che “si deve evitare di uscire di casa” se non per “comprovate esigenze”, ecco una, due, tre coppie camminare vicine, lentamente, assaporando il sole primaverile e la leggera brezza proveniente dalla Riva. E’ possibile scambiarli per turisti: zaino in spalla, borsa tracolla, giacca alla vita… Abiteranno nei “200 metri” consentiti per il passeggio? Saranno usciti per “inderogabili necessità”? Difficile confermarlo, anche perché quando si esce lo si fa da soli se si vuole rispettare la piena osservanza delle norme anti-assembramento.

Poco distante, una coppia di signore sembra che la spesa debba farla davvero visto che ha con sé i carrelli. Ma l’occasione viene spesa per un’amabile passeggiata senza curarsi delle distanze imposte dai decreti. E poi ancora: due amici, marito e moglie, un’altra coppia, addirittura tre persone insieme che camminano affiancate.

Ad un certo punto, al lungo serpentone che conduce alla Coop si aggiungono due donne, probabilmente madre e figlia, che usano il motivo dei rifornimenti per qualche ora di libertà da casa. Il “vigilante” all’ingresso del supermarket le ferma, facendo loro notare che vige il limite di un solo membro per famiglia; ma la più giovane ribatte, giustificando che “sta facendo la spesa per la nonna”. E una volta dentro, eccole discutere su cosa preparare la sera, raccogliendo i vari ingredienti in un unico cestino.

Tutti hanno una scusa per trovarsi in Via Garibaldi: una coppia ha con sé il cane, un ragazzino indossa una tuta per dimostrare lo svolgimento di attività fisica, un anziano la tuta non ce l’ha ma risponde a chi lo guarda appoggiando il piede su una finestra, in un improvvisato quanto improbabile stretching. E ogni decina di metri ecco l’amico, il cugino, il cognato, con i quali soffermarsi, in tranquillità, a conversare.

venezia via garibaldi gente nostra per strada 600

Poco distante, di fronte all’ingresso dell’Arsenale, una famigliola si gode la giornata spaparanzata sui gradini: una scena che fino a due mesi fa avrebbe fatto pensare a un picnic tra turisti ma che oggi non si dovrebbe verificare. E in fondamenta altri due amici ridono e scherzano, privi di qualunque protezione, toccandosi e spintonandosi per gioco.

Sui quotidiani erano già uscite delle immagini – citate anche dal Presidente della Regione – che mostravano una Via Garibaldi decisamente più affollata di quanto ci si aspetterebbe durante una pandemia; qualcuno aveva provato a sminuirle, menzionando un teleobiettivo che avrebbe accorciato le distanze distorcendo la realtà. Le foto riportate oggi sono di un comune smartphone.

E’ indubbio che vi è una parte di cittadinanza ansiosa di tornare alla “normalità”, fraintendendo la “situazione in miglioramento” citata dai media. La situazione – giova ricordarlo – non allude non a una generale guarigione degli Italiani ma a un “numero inferiore di contagi” – che risultano comunque tuttora in aumento, giorno dopo giorno.

Tutto come una sorta di beffa per i Veneziani che invece, in ossequiosa osservanza delle disposizioni governative, si muovono da soli, una/due volte a settimana, sempre sotto casa e solo per comprare cibo. E che il sole lo vedono attraverso le finestre.

gente cammina con mascherine venezia nostra 600

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10 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Non dovete littigare tra di voi,dovete uscire di casa,sono morte più persone l’anno scorso,ci stanno mettendo in un campo di concentramento mondiale,tutti chiusi a casa, presto verrano a prenderci e ci porteranno a fare la doccia,e noi come pecore crederemo che dai tubi esca acqua,come hanno fatto altri milioni di creduloni che pensavano di andare in Germania per lavorare. Non lasciatevi infinocchiare,ognuno di noi morirà quando sarà la sua ora ovunque si trovi,o chiuso in casa,o in spiaggia,oppure intubato inutilmente da solo come un cane. Con grande rispetto per chi ha perso una persona cara.

  2. Idem al Lido…voglio indirizzare un ringraziamento ai menefreghisti e cerebrolesi che se ne vanno in giro poiché prolungheranno l’agonia di chi, come me, resta a casa ! Che il virus vi colga!

  3. Io purtroppo inquilino di via Garibaldi ho riscoperto la voragine di pochezza dei miei vicini, qui il virus dell’ignoranza sembra essere molto più forte di qualsiasi altro, e per quello purtroppo non esiste vaccino; i signori di via G. come la chiamano qui, sembrano avere la scienza infusa, nessuno dai balconi a cantare, ma tutti giù in strada a commentare… è vergognoso e mai cambierà.
    Buona Pasqua ai miei vicini.

    • Potrei aver messo a disposizione la mia professionalità, gratuitamente com’è ovvio, come si addice per chi ha dedicato 40 anni per questo lavoro di “eroe” , per il quale oggi tra una lacrimuccia ed un altra, battono le mani .
      Invece ho pensato di non mettere la mia vita a repentaglio di questa gente abituata alla lacrimuccia dei programmi televisivi, per poi in un secondo dimenticare tutto .
      È meglio vedervi morire uno alla volta con la fame d’aria col CPAP o intubati .
      In questo caso non possiamo attendere un’immmunità di gregge (si addice più agli ovini) bensì di immunità di venexiani ignoranti e coglioni .

  4. Mi chiedo come questo lettore ,che ha appena “denunciato” questi regolamenti poco corretti dei passanti di via Garibaldi,possa aver visto tutte queste cose,quando bisogna rimanere a casa?Per aver girato da S:Elena alla riva degli Schiavoni,deve aver percorso oltre i 200 metri consentiti,a piedi.Mi sembra che la gente stia esagerando e sfogando le proprie frustrazioni sugli altri.Una guerra tra poveri e una assurda caccia all’untore.Basta con questi articoli e queste lamentele.Lasciate che siano le forze dell’ordine a svolgere il proprio lavoro!

    • Hai poco da offenderti cara mia: se abiti a sant’elena e vuoi fare la spesa senza prendere il vaporetto scendi in via garibaldi che c’è il supermercato. Anche io ho visto la stessa situazione

      • Purtroppo tutto questo succede anche in strada nuova a Rialto a s Francesco della vigna….io x lavoro mi sposto in queste zone e vedo tanta tanta gente in giro..,senza mascherina oppure c’è l’ hanno in mano in fronte sotto il mento ecc ecc….
        Tutto questo va a discapito di tutti…,..
        Non pensando non solo che ci togliamoci la libertà …..ma soprattutto la salute e il lavoro x molti…,
        E quello che noto i giovani che sono abituati a uscire con gli amici a tutte le ore del giorno o della notte sono a casa……i vecchi no…ogni scusa è buona x uscire e in compagnia

      • Anche noi ci lamentiamo, eccome!! Siamo chiusi dentro dall’8 MARZO, e pensano che stiamo bene cosi? Non credo!
        Il mondo è dei furbi a discapito di tutti. W l’ignoranza e il menefreghismo. GRAZIE x il rispetto

    • Signor Giò non la sfiora l’idea che, probabilmente, chi ha scritto l’articolo sia non un qualunque cittadino a spasso, ma un giornalista/pubblicista regolarmente iscritto all’ordine, che, dunque, per consentiti motivi di lavoro ha svolto questo reportage? Io ringrazio chi mi informa su tali situazioni che altrimenti non potrei conoscere, in quanto sto rispettando alla lettera le ordinanze di decreti, e in un mese e mezzo sono uscito di casa 4 o 5 volte in tutto, per la spesa e per andare in farmacia.

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