Trieste ha lasciato una ferita ancora aperta e incredibilmente continuano gli episodi di violenza e aggressioni ad agenti di polizia.
Venezia si accoda in questo triste primato con un risultato di ben quattro poliziotti, in episodi diversi, feriti da un uomo in escandescenze, un soggetto noto alle forze dell’ordine con problemi di carattere psichiatrico.
I poliziotti sono stati feriti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, nel centro storico lagunare, nel giro di due giorni.
Protagonista negativo un trentacinquenne di origini romene, senza fissa dimora, di corporatura robusta. Almeno una decina di volte le segnalazioni da parte delle forze dell’ordine nei suoi confronti, per litigi all’interno dei bar delle stazioni di Venezia e Mestre.
Venerdì scorso l’uomo ha colpito un agente della Polizia ferroviaria, a Santa Lucia, che stava cercando di identificarlo, e con l’aiuto di altre tre guardie giurate è riuscito a fermarlo. Per tutti e quattro il litigio si è risolto con qualche lesione.
L’aggressore è stato arrestato, ma è stato poi scarcerato nel processo con rito direttissimo, in attesa di perizia psichiatrica.
Un altro episodio violento di nuovo lunedì, sempre allo scalo ferroviario lagunare, con quattro agenti della Polfer intervenuti per fermare le intemperanze. Uno dei essi ha subito la frattura a un polso, gli altri hanno riportato lesioni meno gravi tra 15 e 5 giorni di prognosi.
Aggressore arrestato nuovamente, resterà in carcere fino alla convalida e al processo per direttissima.
Le aggressioni hanno scatenato polemiche e richieste di rinforzi degli agenti, anche per questi episodi dopo il duplice omicidio alla Questura di Trieste.
“Taser per le forze dell’ordine”, chiede il deputato leghista Alex Bazzaro, che ricorda come “la sua fase di sperimentazione, avvenuta grazie a Matteo Salvini quando era Ministro dell’Interno, è finita da un bel pezzo”.
Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, afferma: “attendiamo dal governo un segnale chiaro: servono iniziative concrete per proteggere il lavoro e l’incolumità delle donne e degli uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine”.
(foto di archivio)
