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Vecchie tasse e nuove tasse, i salassi continuano. A rischio anche detrazioni

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Partiamo dalla casa, l’Imu non è morta (come vi riferiamo in altra parte del giornale) e adesso arriva Iuc. L’Imu ha dato un colpo di coda con la tassa nei Comuni che hanno alzato l’aliquota rispetto al 4 per mille fissato dal governo.

La prima idea per l’imposta sulla casa si chiamava Taser, ma è subito stata scartata perchè pareva un’arma elettronica. La sua nuova versione è diventata Iuc (come direbbe anche Pippo di Disney esterrefatto).
Ma l’avventura continua: tutti siamo alla scoperta delle vecchie e nuove tasse senza capire – davvero – completamente quello che ci aspetta.

La Iuc sulle abitazioni principali l’anno prossimo peserà un po’ meno rispetto all’Imu 2012, ma in compenso anche gli inquilini in affitto saranno chiamati a pagare una parte della nuova imposta unica comunale, quella che copre i servizi indivisibili come l’illuminazione delle strade.

Per le seconde case, invece, tasse più alte da subito: quelle sfitte che si trovano nello stesso Comune di residenza del proprietario procureranno che il 50% della rendita catastale entri nella dichiarazione Irpef.
Si salvano incredibilmente la villa al mare o in montagna.

Tassa sulle pensioni: contributo di solidarietà su quella parte della pensione che supera i 90 mila euro lordi l’anno. Parte dal 6% ma, una volta superata la soglia dei 193 mila euro, sale al 18%.
Cambia la perequazione, l’adeguamento automatico degli assegni al costo della vita. Sarà piena, cioè pari all’aumento accertato dall’Istat, per quelle fino a 1.500 euro al mese. Sarà più debole mano a mano che sale l’importo per essere cancellata su quella parte della pensione superiore ai 3 mila euro lordi al mese.

Il Preu ed è il prelievo erariale unico, la tassa sul gioco. Passa dal 13,5% al 14% per le slot machine. Questo è dovuto al parziale fallimento della transazione offerta dal governo alle società che gestiscono le macchinette per chiudere la vicenda delle multe fissate in primo grado dalla Corte dei conti.

Le sigarette elettroniche cominciano a pagare, e tanto. Dal primo gennaio arriverà un prelievo del 58,5% sulle cosiddette e-cig. La legge di Stabilità avrebbe dovuto abbassare l’aliquota al 28%. Ma all’ultimo momento il taglio è stato cancellato.

La benzina è una specie di ‘bonus’ per il governo. Sarà l’extra che toccherà il governo se i conti della legge di Stabilità non dovessero tornare. Si tratta del classico aumento delle accise sulla benzina. Potrebbe scattare per due anni a partire dal 2017.

Uno dei pericoli più grandi per l’italiano medio deriva dal taglio delle agevolazioni. Assieme alla benzina, l’altro ‘bonus’ del governo. Se la spending review non dovesse dare i risultati previsti saranno tagliate dal 2015 quelle agevolazioni fiscali che oggi consentono di detrarre al 19% una serie di spese, come quelle sanitarie o gli interessi sui mutui.

È vero che benzina e detrazioni fiscali sono un’ancora di salvezza per il governo, ma anche la storia sull’aumento dell’Iva era cominciata così.

Giorgia Pradolin

[30/11/2013]

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