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Uomo nudo nuota ai Giardini di Castello. Lettere

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uomo nudo giardini

Gentile Cronista,

ieri sera, poco prima delle 19, stavo tornando a casa da lavoro e sono passata vicino ai Giardini di Castello con l’idea di farmi una passeggiata un po’ più lunga del solito percorso, per stare all’aria aperta qualche minuto di più… mai avrei pensato di trovarmi davanti un uomo completamente nudo che risaliva da un rio. Uno spettacolo che mi ha davvero lasciata davvero senza parole, e che non ti aspetteresti di vedere per strada.

Stavo attraversando una strada interna che, ad un certo punto, si affacciava sulla riva. Dall’altra parte del rio, lo spettacolo che ho visto alzando gli occhi mi ha lasciato basita, per non dire altro.

Un uomo, completamente nudo e fradicio, stava risalendo i gradini della riva, da cui evidentemente si era gettato in acqua poco prima, e con molta calma e le nudità al vento, ha iniziato ad asciugarsi, infilandosi la camicia ma non subito gli slip né i pantaloni, così che di fatto continuasse a rimanere nudo.

Il primo pensiero e preoccupazione, spontaneo, da madre, è stata mia figlia di 12 anni, e le sue compagne di scuola che ogni tanto con lei attraversano i giardini per tornare a casa. Ho pensato a cosa avrebbero assistito se con me ci fossero state loro, alla stessa scena, oscena, e come avrei potuto spiegarla loro.

Pensieri della durata di pochi secondi, perché ho subito cercato il telefono nella borsa per chiamare i vigili urbani quando, in quel momento, una barca ha raggiunto l’uomo: a bordo c’erano una coppia di giovani con una ragazzina, probabilmente minore, e chi guidava l’imbarcazione ha rivolto all’amico nudista, e ancora nudo, l’invito, ridendo: “Ben e adesso ‘ndemo a farse un bicerin de whisky cussì ti te riscaldi”.

In pochi secondi tutti erano spariti. Il protagonista della nuotata “senza veli” non l’ho sentito parlare, e non saprei dire se si trattasse di un veneziano, ma dall’accento i suoi amici lo erano senz’altro.

Ora, è evidente che quella a cui ho assistito era una nuotata goliardica, forse il pegno da pagare per una sfida persa. Ma mi chiedo se Venezia, che già scarseggia di turisti in un periodo difficile come questo, e i suoi giovani a cui è già difficile spiegare e imporre le giuste restrizioni del periodo di emergenza sanitaria, hanno bisogno di queste esibizioni sulla pubblica via.

Una residente preoccupata.

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