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“Tutto andrà bene”. Venezia invasa da segni di speranza anti-virus per fronteggiare le nuove chiusure

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Di Giorgia Pradolin

post-it capitello Madonna messaggi speranza virus

“Tutto andrà bene” e “Andrà tutto bene”.

C’è bisogno di sentirselo dire, c’è bisogno di crederci. Capita di leggerlo in questi giorni, mentre si cammina in strade semideserte e il pensiero scivola sulle serrande abbassate, quando lo sguardo volge a un capitello in modo quasi inconscio.

Siamo tutti assorti, in un clima di silenzio e attesa, preoccupati per ciò che non possiamo più fare e di ciò che facciamo, in una città che si mostra come non l’abbiamo mai vista.

E’ un post-it giallo ad attirare l’attenzione, tre semplici parole scritte in pennarello verde, e alla fine, un cuoricino rosso: “tutto andrà bene”.

E’ l’ondata dei pensieri solidali comparsi nelle zone colpite dall’epidemia, ormai pandemia, sparsi in tutto il Nord Italia e ora appesi anche ai ponti, alle vetrine, ai portoni e ai citofoni, ai pali della luce di calli e campielli di Venezia.

E’ l’empatia ai tempi del coronavirus, un fenomeno spontaneo che è anche il senso della speranza, dare conforto e incoraggiamento a chi legge, magari strappando un sorriso.

La vicinanza viaggia su foglietti colorati ma si tocca con le azioni concrete, quelle di chi cerca di aiutare il più bisognoso, il più fragile o a rischio: un esempio sono i giovani volontari di “Generazione ’90” che portano le spese sull’uscio di casa agli anziani, senza incontrarli, e i cittadini che mettono i loro appartamenti turistici a disposizione di medici e infermieri.

La città si scopre un po’ più solidale sotto la morsa del coronavirus.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto la chiusura di tutte le attività commerciali, ad eccezione di alimentari e farmacie, quelle di prima necessità, trasporti e servizi pubblici. “Grazie agli italiani che compiono sacrifici” ha detto il premier Giuseppe Conte, rivolgendo al paese l’invito alla responsabilità, al rispetto di regole più rigide e restrizioni allargate.

Così Venezia si risveglia ancora più silenziosa, ancora più chiusa, ma con la speranza che grazie a tutto questo “andrà tutto bene”.

(categoria “virus cinese”, aggiornamento 8 marzo 2020 ore 12.00)

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