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Putin firma decreto per abolire agevolazioni fiscali ai paesi “ostili” tra cui l’Italia

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Vladimir Putin ha mantenuto le minacce e ha firmato, di suo pugno, un decreto che sospende parte degli accordi fiscali, in particolare i trattati sulla doppia imposizione, con tutti quei Paesi che Mosca considera ‘ostili’, Italia compresa. Ha infatti firmato un decreto per sospendere una parte significativa degli accordi fiscali esistenti con un elenco di 38 paesi considerati come ‘ostili’ da Mosca. Questo sviluppo inatteso ha provocato un’onda d’urto nella comunità internazionale e sollevato preoccupazioni circa le potenziali conseguenze economiche.
Il decreto, firmato personalmente dal presidente Putin, segna un cambiamento radicale nelle relazioni economiche della Russia con diverse nazioni, tra cui l’Italia, poiché il Cremlino adotta misure per proteggere quelli che vede come i suoi “legittimi interessi economici” di fronte alle percepite azioni antagoniste da parte di altri Paesi.

La sospensione riguarda specificamente le disposizioni chiave all’interno delle convenzioni che disciplinano la tassazione di beni mobili e immobili, dividendi, interessi, redditi da servizi, diritti d’autore, compensi e redditi da lavoro dipendente, nonché la tassazione sul capitale.
Questa mossa decisiva rompe di fatto alcuni aspetti degli accordi che hanno facilitato gli incentivi fiscali e le norme non discriminatorie, progettate per impedire ai contribuenti dei paesi firmatari di pagare tasse più elevate rispetto ai loro omologhi nazionali. La decisione ha provocato una significativa spaccatura tra Mosca e queste nazioni, poiché le parti congelate dei trattati interrompono i quadri fiscali stabiliti e potenzialmente portano a maggiori oneri finanziari per le imprese e gli individui.

La chiusura fiscale anticipata, prefigurata dalle dichiarazioni del Cremlino negli ultimi mesi, è stata ora ufficialmente documentata nel decreto del presidente Putin, che è stato pubblicato nel database legale online della Russia. La responsabilità di notificare i paesi colpiti ricade sulle spalle del Ministero degli Affari Esteri russo, guidato da Sergey Lavrov. Tra le nazioni che riceveranno notifiche ufficiali vi sono Stati Uniti, Polonia, Corea del Sud, Bulgaria, Svezia, Lussemburgo, Romania, Regno Unito, Ungheria, Irlanda, Slovacchia, Albania, Belgio, Slovenia, Croazia, Canada, Montenegro, Svizzera, Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, Italia, Finlandia, Germania, Francia, Macedonia, Cipro, Spagna, Lituania, Islanda, Austria, Portogallo, Grecia, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Malta e Giappone.

Secondo il decreto, la decisione di sospendere questi accordi fiscali è stata presa “sulla base della necessità di adottare misure immediate” in risposta a quelle che i media russi definiscono “azioni ostili” intraprese da alcuni Paesi. Il congelamento degli accordi rimarrà in vigore fino a quando “gli stati stranieri non rettificheranno le violazioni contro i legittimi interessi economici della Russia, nonché i diritti dei suoi cittadini e delle persone giuridiche che sono state commesse da questi stati”.

Alexei Sazonov, il viceministro delle finanze, ha chiarito che la sospensione riguarderà disposizioni specifiche all’interno degli accordi piuttosto che gli accordi stessi. In particolare, rimarranno in vigore le disposizioni volte a prevenire la doppia imposizione per le persone fisiche. La sospensione dovrebbe avere un impatto sulle disposizioni relative alla riduzione delle aliquote fiscali su interessi, dividendi e royalties, come affermato da un alto funzionario finanziario sotto il presidente Putin.

Per mitigare il potenziale impatto economico di tale sospensione, il governo russo ha manifestato l’intenzione di presentare alla Duma di Stato un’apposita proposta legislativa e adottare ulteriori misure volte a minimizzare gli effetti sull’economia nazionale. Man mano che la situazione si evolve, la comunità globale sta osservando da vicino, diffidando dei potenziali effetti a catena che questa mossa coraggiosa potrebbe avere sulle dinamiche economiche internazionali.

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

    • hai ragione, pero’ di buono c’è che il prosecco se ne berranno di meno i russi, ce lo potremo bere noi (e ad un prezzo più basso forse) così attraverseremo l’inverno con uno spirito diverso

  1. Per quanto ancora noi “furbi” per accontentare gli usa e per ubbidire all’unione europea , continueremo a farci del male tanto da arrivare ad acquistare il gas metano agli Usa ( o loro delegati) al prezzo maggiorato anche di dieci volte rispetto a quello che pagavamo alla Russia e tutto per fare contento chi!?Ritengo sia venuto il momento anche di valutare noi italiani e non i nostri politici spesso alla mercé dei più forti, se sarebbe finalmente arrivato il momento di lasciare questa Europa che non ci vuole affatto del bene e anche di ricominciare a stampare a casa nostra il nostro denaro e ritornare a comandare a casa nostra!

  2. In occidente hanno sequestrato tutti i beni posseduti dai russi, Putin dopo ben 18 mesi toglie le agevolazioni fiscali ai paesi di fatto belligeranti. la sfacciata “comunità internazionale” esprime rammarico e preoccupazione. Qualcuno ha solo voglia di prendere in giro i cittadini dei paesi del blocco atlantico.

  3. Ma che cosa vi aspettavate ? che cosa avreste fatto voi ? non mi interessa se ha torto o ragione, ma comunque almeno è coerente con quello che fa, al contrario di altri. Shylock the first

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