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Tragedia autobus precipitato: esperti in disaccordo sul malore dell’autista

Autobus precipitato dal cavalcavia: non c'è ancora accordo unanime. Prelevato, intanto, tutto il guardrail per uno studio totale "a secco"

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Un nuovo capitolo si apre nelle indagini riguardanti la drammatica tragedia di Mestre, avvenuta lo scorso 3 ottobre, quando un autobus precipitò dal cavalcavia causando la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15. Al centro delle attenzioni, gli esiti degli accertamenti sul cuore dell’autista Alberto Rizzotto.

Come riporta l’Ansa, le perizie mediche hanno fornito risultati discordanti riguardo all’analisi di una coronaria parzialmente ostruita riscontrata durante l’autopsia sul corpo di Rizzotto. La controversia verte sull’interpretazione di questa condizione cardiaca e se essa abbia contribuito all’incidente. Mentre alcuni esperti indicano la possibilità di un infarto che potrebbe aver compromesso le capacità di guida dell’autista, altri sollevano dubbi su un collegamento diretto tra lo stato del cuore e l’incidente.

Al momento, non c’è certezza sulla temporaneità dell’occlusione coronarica e se l’incidente si sia verificato a causa del problema cardiologico. La sola certezza, al momento, è che la causa del decesso di Rizzotto è da attribuirsi allo schiacciamento subito in seguito all’incidente.

L’ultima parola la scriverà l’anatomopatologa Cristina Basso nella sua relazione che dovrà depositare entro il 10 gennaio al pm Laura Cameli, che l’ha nominata.

Il focus principale ruota attorno all’ipotesi di un malore che avrebbe potuto far perdere il controllo a Rizzotto. L’avvocato Francesco Stilo, difensore della famiglia Rizzotto, afferma che secondo i consulenti non emergono elementi critici che possano confermare l’ipotesi del malore come causa dell’incidente. Tale conclusione, se confermata, potrebbe influire sulle implicazioni assicurative, con decine di milioni di euro in gioco. La legge, infatti, considera un malore come “caso fortuito,” esonerando l’assicurazione dal pagamento dei danni.

Le indagini, intanto, proseguono esaminando altre piste. Un nuovo sopralluogo sul cavalcavia ha portato all’analisi del guardrail coinvolto nell’incidente. L’ingegner Placido Migliorino, nominato dal pm, ha deciso di prelevare l’intera barriera per esaminarla in dettaglio. L’interrogativo, in questo caso, è se una struttura più moderna avrebbe potuto prevenire la tragedia. I test metallurgici in corso all’Università di Padova dovrebbero fornire risposte sulla resistenza del materiale.

Ulteriori perizie riguardano il bullone dello sterzo e l’ipotesi di un cedimento dell’asse come possibile causa dell’incidente e su questo sono al lavoro esperti di ingegneria meccanica.

La tragedia dell’autobus di Mestre attende le risposte definitive.

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