CALCIO/Toto allenatore già all' Inter : partita decisiva per Gasperini. E' incredibile la situazione che si vive nella panchina dell' Inter: dopo un turno di campionato è già toto allenatore. E' anche un po' una delle perversioni del nostro calcio: un tecnico non ha tempo neanche, si può dire, di esporre i propri metodi che se non arrivano i risultati viene cacciato. All' Inter questo è ancora più drastico in quanto tempo da perdere non ce n'è proprio: bisogna comunque vincere da subito, altrimenti gli altri prendono il largo.
Gasperini questo lo sa, e lo sapeva quando ha accettato l'incarico. Non si rendeva, probabilmente, conto di come i tempi diventino ancora più relativi se i “ragazzi” non ascoltano e non seguono le disposizioni in campo. E' successo anche con Benitez, ricordate? Con Leonardo la stessa squadra ha poi quasi vinto lo scudetto nel poco tempo che restava.
Il giro di boa di questo percorso obbligatorio è già addirittra Inter – Roma di sabato, 2a di campionato. Lì i giocatori (perchè di questo si tratta) decideranno se Gasperini potrà continuare l'avventura Inter, vincendo, o dovrà andarsene, perdendo.
E così i bene informati a Milano di Inter news riferiscono che i collaboratori di Moratti sono già all'opera, perchè non ci si può far trovare impreparati, sondando i tecnici liberi. Ranieri potrebbe essere un'idea che piace al presidente, poi si parla di Zenga, che ogni tanto torna fuori, o Ancelotti. Categoricamente ecluso Lippi.
Tutto bene, fa parte del gioco, basta che non si diano tutte le colpe a Gasperini. Lui, esattamente come Benitez, si è confrontato con una situazione di anarchia elastica, che prevede, tanto per fare un esempio, orari e palestra ad personam, che ha visto arrivare giocatori stanchi per impegni nazionali, che ha visto Eto'o partire e Sneijder quasi. Non è colpa di Gasperini se l'età della squadra è alta e qualche giocatore è proprio alla frutta, si vede in campo. E i rinforzi?
Di tutti gli acquisti si sono riposte le speranze sulle spalle di Zarate, come fosse il salvatore. Lui probabilmente qualcosa farà , ma diventa controproducente caricarlo di una responsabilità oltre quella che gli compete invece di inserirlo in un contesto che funziona per migliorarlo.
Perchè parliamo di Zarate? perchè: Jonathan, Alvarez, Castaignos, e l'anno scorso Obi e Coutinho, tanto per fare due nomi, sono giocatori che se aspetti che diventino Maradona e Ronaldo dimostrano quanto vivi nelle illusioni.
[16 settembre 2011]
Stefano Gogliardi
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