Venezia. Continua la linea dura della Questura di Venezia nei confronti dei comportamenti violenti negli stadi.
In questi giorni due provvedimenti adottati nei confronti di due tifosi del Venezia F.C..
Nel primo la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza è stata notificata ad un ultras della società veneziana, già da anni colpito da numerosi daspo.
La misura di prevenzione citata è stata adottata dal Tribunale di Venezia a seguito di specifica richiesta formulata nei mesi scorsi dal Questore Masciopinto, a conclusione di un’intensa attività istruttoria portata a termine dalla Divisione Anticrimine della Questura di Venezia.
Con il provvedimento sono state imposte al tifoso numerose prescrizioni, tra le quali, per la prima volta, il divieto di possedere ed utilizzare apparati per la comunicazione e di accedere alla rete internet.
Si tratta peraltro del primo caso in ambito provinciale di applicazione della sorveglianza speciale a soggetti che si sono resi responsabili di numerosi e gravi violazioni in occasione di competizioni sportive.
Il secondo provvedimento riguarda l’aggravamento di un daspo della durata di cinque anni, che era stato adottato a settembre 2018 per il mancato rispetto del divieto di entrare negli stadi.
La misura ha come destinatario un tifoso del Venezia residente a Mogliano veneto, che in due diverse occasioni è stato identificato e denunciato dalle forze di polizia mentre tentava l’ingresso negli stadi di Mestre e di Venezia, contravvenendo al divieto impostogli.
Per questo motivo, il Questore di Venezia ha ritenuto opportuno aggravare la misura del daspo, prescrivendo al tifoso l’obbligo di presentarsi negli uffici di polizia in occasione di tutte le partite del Venezia F.C. per la durata di cinque anni.