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Il panettiere: “Mia moglie in Maserati con l’amante”. Sul video della mattanza: “Non ho ancora finito”

 "L'ho fatto così, non c'è un motivo particolare", avrebbe detto Taulant Malaj al pubblico ministero, in riferimento al video che l'uomo ha girato riprendo i cadaveri della figlia Gessica 16 anni e del presunto amante della moglie, il 51enne Massimo De Santis. Video che il 45enne ha, poi, inviato ad un amico.

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“Un giorno Massimo con la sua Maserati portò in giro mia moglie”. Emergono altri particolari dal racconto fornito al pm da Taulant Malaj, 45 anni, panettiere albanese in carcere da domenica dopo aver ucciso a Torremaggiore (Fogggia) la figlia Gessica di 16 anni ed il 51enne Massimo De Santis, vicino di casa e presunto amante della moglie, la 39enne Tefta. Nella furia omicida ha anche ferito quest’ultima con sei coltellate.

Nella versione riferita al pubblico ministero il 45enne avrebbe detto di essere convinto che da oltre un anno ci sarebbe stata la relazione clandestina tra sua moglie e De Santis, iniziata dopo un incidente. Secondo il reo confesso Tefta e Massimo “da lì si sono conosciuti” ed “hanno iniziato a parlare”. Malaj avrebbe riferito al pm che spesso la moglie e l’amico mangiavano insieme. L’indagato avrebbe anche registrato con il proprio telefonino alcuni pranzi tra i due.

“Mia moglie aveva già ammesso di avere una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa, ma io volevo separarmi. Sabato notte eravamo a letto, lei chattava con qualcuno. Mi sono accorto che scambiava messaggi con Massimo. Non ci ho visto più. Sono sceso nell’androne del palazzo e ho aspettato che Massimo rincasasse dopo aver chiuso il bar. Quando l’ho visto nell’androne mi sono avvicinato e l’ho ucciso”.

Queste le parole pronunciate al pubblico ministero dal panettiere albanese di 45 anni, Taulant Malaj, che nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi, a Torremaggiore (Foggia), ha ucciso con 21 coltellate il vicino di casa Massimo De Santis, con una decina di fendenti la figlia 16enne Gessica, e con altri sei ha ferito la moglie 39enne Tefta, che è salva solo perché la figlia le ha fatto da scudo per difenderla. Si è salvato anche il figlio di 5 anni della coppia, che per paura si è nascosto dietro al divano di casa ed è sfuggito così alla cieca mattanza del padre ripresa anche un video agghiacciante. Ora il bambino è affidato agli zii.

La confessione fatta al pm dal presunto assassino, assistito dopo il fermo dagli avvocati Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, è opposta alla ricostruzione dei fatti di Gianluca De Santis, fratello del barista ucciso. “Tra i due non c’era niente di niente. Mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola: a quell’ora Massimo dormiva ancora perché lui, che nel bar faceva di tutto, dal pasticcere al banconista, chiudeva il locale la sera tardi”. “Massimo – spiega il fratello – viveva in quel condominio da 43 anni con nostra madre ormai 80enne e vedova. I rapporti con quella famiglia erano ottimi, normali rapporti tra condomini, si salutavano e si rispettavano”. Anche con Taulant: “Ti vedeva e ti salutava, mai un litigio, nulla”.

Il presunto assassino faceva il panettiere ed era, a detta dei colleghi, un lavoratore esemplare. “Arrivava tutte le sere alle 23 e andava via alle sette del mattino. Era precisissimo. Non si stancava mai”, racconta il titolare del panificio ‘Latartara’ di Torremaggiore (Foggia) che lo aveva assunto a dicembre. “Anche quando finiva il turno continuava a lavorare fino a quando non aveva terminato tutto”, aggiunge ricordando che l’uomo faceva da sempre il panettiere.

Malaj era in Italia da 20 anni. La coppia era sposata da 17 anni e tra i due, dicono i vicini di casa, non c’erano mai state liti particolarmente animate. Malaj ha raccontato al pm – riferiscono gli avvocati – di aver “ucciso prima Massimo”, poi di essere salito in casa dove ha cominciato ad accoltellare la moglie e, poi, la figlia, che cercava di fare da scudo alla mamma. “In quel momento, accecato dall’ira – riferiscono i difensori – non si è reso conto che aveva di fronte la figlia ed ha iniziato a colpirla”. Dopo le ammissioni l’uomo ha chiesto insistentemente al magistrato: “Come sta Gessica, sta bene?”. Anche per questo i legali non escludono di avanzare richiesta di una perizia psichiatrica. I legali parlano di “un forte legame tra il reo confesso e i suoi stessi figli”, la 16enne e un bimbo di 5 anni.

Secondo i carabinieri, però, è probabile che l’uomo volesse uccidere anche il figlio. Un indizio è nel video choc che l’uomo ha registrato e diffuso via chat ad alcuni amici mentre si trova accanto ai cadaveri. “Vedete, li ho ammazzati tutti – dice -“. “Ho perdonato già una volta mia moglie, lui è il secondo. Ho tagliato lui, li ho ammazzati tutti i tre, anche mia figlia, vedete qui”, prosegue. Poi, urlando, Malaj si domanda dove sia “il bambino”, il suo figlioletto: “Non ho ancora finito”, sentenzia sul video.

E proprio il video diventa centrale nell’indagine. “L’ho fatto così, non c’è un motivo particolare”, avrebbe detto Taulant Malaj al pubblico ministero, in riferimento al video che l’uomo ha girato riprendo i cadaveri della figlia Gessica 16 anni e del presunto amante della moglie, il 51enne Massimo De Santis. Video che il 45enne ha, poi, inviato ad un amico ad Imola e che è stato acquisito già dagli investigatori. “In quel momento avevo il diavolo in testa”, ha aggiunto Malaj riferendosi alle circostanze relative al duplice omicidio ed al ferimento della moglie.

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  1. una bella perizia psichiatrica ed entro qualche mese anche lui avrà il “diritto di rifarsi una vita”. Qualche ospitata in giro tra Rai e Mediaset e sarà pronto per partecipare all’isola dei famosi. Sembra un’esagerazione, ma vedrete che non sarà troppo diverso il suo destino.

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